Maradona: «Argentina squadra da battere»
Scolari: «Senza Neymar è una catastrofe»

Maradona: «Argentina squadra da battere» Scolari: «Senza Neymar è una catastrofe»
Domenica 6 Luglio 2014, 14:34 - Ultimo agg. 14:35
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Equilibrio tra Brasile e Germania. Argentina, invece, squadra da battere e favorita contro l'Olanda.





Diego Armando Maradona presenta così le semifinali dei Mondiali di Brasile 2014 in programma tra martedì e mercoledì. «Brasile e Germania sono molto vicine», dice il Pibe nel programma 'De Zurda', appuntamento quotidiano sull'emittente venezuelana Telesur.



Le assenze dell'infortunato Neymar e dello squalificato Thiago Silva non compromettono le chance dei verdeoro contro i tedeschi: «È una sfida senza favoriti», dice. Nell'altro match, invece, c'è una squadra che si fa preferire. «Punto sull'Argentina, è cresciuta durante il torneo e d è la squadra da battere», aggiunge. Il successo per 1-0 contro il Belgio nei quarti di finale va evidenziato: «Sono molto contento», dice.



La nota stonata è l'infortunio di Angel Di Maria: «Mi dispiace molto», dice. Maradona riserva elogi alla Costa Rica, capace di resistere contro l'Olanda fino ai calci di rigore. I Ticos «sono arrivati ad un passo dall'exploit, possono tornare a casa più che soddisfatti. Devono essere accolti in patria come giocatori che hanno dato tutto. Se non ci avesse messo lo zampino il portiere olandese, la Costa Rica avrebbe potuto eliminare gli orange. Ha giocato una gran partita, ha lottato e combattuto chiudendo tutti gli spazi. Quello che ha fatto la Costa Rica è storico».



NEYMAR E FELIPAO

«Neymar all'inizio non sentiva le gambe. La sua assenza per noi è una catastrofe». Luiz Felipe Scolari e il Brasile non riescono a godersi fino in fondo la vittoria sulla Colombia e la qualificazione alla semifinale: l'ambiente della selecao è ancora scosso dal grave infortunio occorso a Neymar, uscito dal campo con una vertebra fratturata dopo la ginocchiata rifilatagli da Camilo Zuniga.



L'attaccante verdeoro ha chiuso il suo Mondiale ma tornerà a disposizione in tempi relativamente brevi. In campo, però, si è temuto il peggio. «Neymar ha detto 'Non sento le gambe. Marcelo, che era vicino a lui, ha chiamato il medico. Il dottore però non aveva il permesso di intervenire, c'era molta confusione. È stato uno shock generale», racconta il ct della selecao. Ora bisogna riorganizzare la squadra.



«Neymar era il nostro punto di riferimento. O almeno uno dei cardini, visto che è in grado di fare la differenza in qualsiasi squadra. Adesso ci ritroviamo in questa situazione, dobbiamo rinunciare a qualcosa che non avremmo voluto perdere», dice. Il numero 10 ha lasciato il ritiro della Nazionale e si riposerà a casa. Scolari, però, spera che il giocatore sia in grado di stare vicino ai compagni. «Starà con noi se sarà in grado di farlo, in panchina o in tribuna. Glielo abbiamo chiesto, ma tutto dipenderà dalle sue condizioni. La sua volontà non è in discussione, sono sicuro che vorrà farlo».