Il caffè? È da un po' di tempo a questa parte che i napoletani se lo fanno pagare. In centro città il caffè a un euro è ormai un lontano ricordo. Secondo i dati di Assoutenti il prezzo medio nell'area metropolitana di Napoli è di 1,05 euro. E se nei piccoli centri e nelle aree periferiche il caffè pagato con una moneta da un euro è ancora una realtà, in centro città è ormai sempre più difficile trovare una tazzina al banco a una cifra inferiore ad 1 euro e 20 centesimi. Complici anche i rincari delle materie prime. Ma in questa parte di Napoli è il turismo a dettare le leggi del mercato. E il boom di visitatori ormai stabile e non più solo occasionale fa alzare di molto la domanda e di conseguenza lievitare i prezzi. In questo ponte del 25 aprile saranno almeno 400mila i turisti che affolleranno le vie del centro. Una «dolce invasione» che ha già portato con sé un'ulteriore impennata dei prezzi. Accade per il caffè, ma non solo. E il danno maggiore, ovviamente, è per chi Napoli la vive tutti i giorni, gli abitanti della città, che vedono aumentare giorno dopo giorno il prezzo del loro piccolo piacere quotidiano.
I costi
Pagare un euro alla cassa, ricevere dieci centesimi di resto e lasciarli sullo scontrino come mancia per il barista: una pratica che era abituale per quasi tutti i napoletani e che ormai non c'è più. Anche perché, i novanta centesimi a tazzina sono ormai un lontano ricordo. Nelle caffetterie più importanti della città non si scende sotto un euro e venti. È questo il prezzo praticato dal Caffè del Professore in piazza Trieste e Trento e dal Caffè Parthenope sul Lungomare, accanto alle scale che portano su via Chiatamone. Ed è la cifra più diffusa anche nel centro storico Unesco: da piazza San Domenico Maggiore ai Decumani a piazza Dante e piazza del Gesù il costo è quasi ovunque tra l'euro e dieci e l'euro e venti. Più costosa la Caffettiera, storico bar di piazza dei Martiri, dove il caffè al banco costa un euro e trenta. Prezzi che ovviamente crescono ancor di più se si consuma comodamente seduti ai tavolini. Il bar probabilmente più rinomato di Napoli è ovviamente il Caffè Gambrinus, a due passi da piazza Plebiscito. Qui il caffè al banco costa un euro e sessanta, si arriva a cinque euro per sedersi al tavolino. «Napoli è sempre stata una città in cui i prezzi sono particolarmente bassi. La presenza di così tanti turisti porta naturalmente un ritocco al tariffario, che è dovuto anche ad un aumento dei costi che noi gestori dobbiamo sopportare», spiega Massimiliano Rosati del Gambrinus.Gli aumenti
L'aumento del costo del caffè, comunque, è un tema nazionale. L'associazione di consumatori Assoutenti ha prodotto una ricerca sul tema da cui emerge che il caffè espresso ha già subito continui aumenti dei listini negli ultimi anni, al punto che oggi il prezzo medio di una tazzina consumata al bar si attesta a 1,18 euro nelle principali città italiane. Solo tre anni fa, nel 2021, il costo medio dell'espresso era di 1,03 euro: questo significa che gli italiani hanno già subito un aumento del 14,9%. Un aumento che a Napoli è stato anche superiore alla media nazionale: dai novanta centesimi del 2021 all'1,05 euro di oggi per un incremento del 16,7%. Anche se il prezzo medio della tazzina di caffè resta comunque inferiore alla media nazionale. «Anche pochi centesimi di aumento determinerebbero una stangata sulle tasche dei consumatori, considerato che in Italia vengono serviti nei locali pubblici circa 6 miliardi di caffè all'anno per un giro d'affari dell'espresso pari a circa 7 miliardi di euro annui», dice il presidente nazionale di Assoutenti, il napoletano Gabriele Melluso che teme anche per la tradizione del caffè sospeso: «Con questi incrementi questa tradizione bella rischia di essere sempre meno diffusa».