SALERNO - La Salernitana in finale ed il pensiero torna come per incanto a quel pomeriggio del 19 giugno 2011 quando non bastò il rigore di Carrus con il Verona. All’epoca erano playoff, questa volta saranno playout. Contesti diversi ma, per certi, comunque molto simili. Cinque anni fa si puntava al ritorno in serie B, questa volta si dovrà conservare quella stessa categoria riconquistata appena dodici mesi fa. Momenti storici diversi, ma prestigio molto simile. Per la Salernitana e per Leonardo Menichini il significato dei prossimi centottanta minuti, gli ultimi davvero di una stagione stancante e snervante, sarà decisamente importante. Troppo importante. Ecco come vede la partita un ex dei granata, Angelo Siniscalchi.
Oggi come oggi la certezza è rappresentata dal playout, l’incertezza è viceversa l’avversario. Lanciano o Livorno, chi preferirebbe Angelo Siniscalchi?
«Personalmente speravo nei toscani. Ho visto spesso, tra l’altro anche nella gara dell’Arechi, una squadra smarrita ed in difficoltà, ma è pur vero che nelle ultimissime giornate è riuscita quasi in un recupero che sembrava impossibile. Di contro, invece, c’è un Lanciano che gioca un buon calcio e che può dare fastidio».
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