«La nostra vita da atleta dura pochissimo, come un battito di ciglia, poi si torna alla vita normale. Bisogna quindi cercare di vivere e sfruttare al massimo ogni momento -prosegue-. Paradossalmente, da atleta, ogni tanto si sogna una vita più normale, poi invece quando arriva quel fatidico momento… ci stai male! Mi unisco anch'io ai ringraziamenti di Elena: un grande grazie alla mia famiglia, a tutta la Federazione, alle mie Fiamme Gialle, a sponsor, tifosi e a tutti quelli che mi hanno aiutato in questi anni.» Parlando poi anche a nome della sorella, Nadia Fanchini conclude. «La vita è questa, bisogna andare avanti ed accettare questa situazione anche se, per me ed Elena, non è facile perché abbiamo avuto tanti infortuni senza i quali forse le cose sarebbero andate diversamente. Siamo arrivate in Coppa del Mondo giovanissime, subito con podi e medaglie, per noi si prospettava una carriera super.
Siamo comunque orgogliose e soddisfatte per quanto abbiamo fatto, anche se c'è sempre un pò di rammarico. Adesso è finita e dire la parola 'finè è difficilissimo. Forse non abbiamo deciso noi ma per noi lo ha fatto il destino».