Gevi Napoli Basket-Trento 93-103, il crollo nel finale: addio playoff?

Napoli sconfitta dopo una partita equilibrata per 30'. Milicic: «C'è ancora una speranzella»

Jacob Pullen (foto Luca Olivetti)
Jacob Pullen (foto Luca Olivetti)
di Stefano Prestisimone
Domenica 21 Aprile 2024, 22:31 - Ultimo agg. 22 Aprile, 07:10
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Il forcing finale, disperato, serve solo a ridurre il gap finale. Dopo 30’ minuti di partita stupenda, di intensità selvaggia e di equilibrio assoluto, Napoli crolla e Trento si prende i playoff. I primi 7 minuti dell’ultimo quarto sono un incubo, gli azzurri segnano 3 punti, gli avversari 24.

Game over: 93-103.  Ed è un ko che pesa tantissimo, perché ora la qualificazione ai playoff pare quasi impossibile. Occorre vincere domenica prossima a Reggio Emilia e poi in casa con Scafati e sperare in qualche clamoroso scivolone delle avversarie in ballo, cioè Tortona e Pistoia, che una prima scivolata l'ha fatta stasera perdendo in casa con Brindisi.

Dura accettare il verdetto, ma la sensazione è che la squadra abbia pagato lo scotto della Coppa Italia in termini mentali. Quella cattiveria agonistica è un po’ calata doppo il trionfo e a questi livelli non te lo puoi permettere. Ma c’è una Coppa Italia in bacheca e questo conta. Peccato perché nella prima parte del match la squadra ha lottato strenuamente, restando a lungo in testa e facendo vedere anche un basket spettacolare. Poi nel momento topico il calo e il ko.

Non sono bastati Ennis (18 punti e 7 assist), Owens (18 e 10 rimbalzi), Zubcic, forse poco sfruttato (solo 17’ in campo e 16 punti). Ennis nel dopo gara ci crede ancora e non vuole arrendersi: “Vinciamo le due partite che mancano e poi vediamo dove saremo”, dice. Coach Milicic è più laconico e parla della gara: «Le partite durano 40’, noi siamo calati nel finale e loro ci hanno battuti con la superiore fisicità».

Da rimarcare il contributo del pubblico, davvero il sesto giocatore in campo, che ha sostenuto la squadra applaudendola anche a fine gara con grande convinzione.

Questa squadra ha fatto riscoppiare l’amore per il basket in città. E non è poco.

La sorpresa arriva ad inizio gara, con Lever in quintetto al posto di Zubcic, forse per togliere un po’ di pressione dal croato. Trento parte sparata (0-5) Brown risponde ma l’inerzia è in mano agli ospiti (3-12) e Milicic deve già rifugiarsi in time out. Il -12 fa già preoccupare, Pullen appena entrato infila due palloni d’oro, Ennis dispensa saggezza e canestri e all’8° è 16-19.

Sempre lui segna a ripetizione, compresa una triplona da distanza siderale che vale il 23-23. Ad inizio secondo quarto il primo vantaggio azzurro (31-30), Zubcic diventa un fattore (34-30), Owens segna il +7 ma c’è l’eterno Forray (41-38). La Gevi accelera ancora, Sokolowski è un muro in difesa e c’è il +8, poi il +10 con un solido Zubcic. La Dolomiti però torna ancora vicina con Alviti e all’intervallo è 53-50. Match equilibrato, Trento passa con Baldwin (56-58), partita di intensità pazzesca, Owens e Pullen riportano Napoli avanti (67-64), si gioca sul filo del punto con il pubblico che diventa il sesto giocatore.

Pullen allo scadere del terzo quarto porta gli azzurri sul 77-75. Il duello rusticano continua, la Dolomiti rimette il naso avanti (77-81), la Gevi ha un passaggio a vuoto, Hubb ritrova la mano e c’è una montagna da scalare sull’80-90. Milicic tenta la mossa disperata con 5 piccoli in campo, ma Hubb continua a segnare triple e c’è un terribile 80-96. È finita, la Gevi recupera qualche punticino mentre Trento esulta.

Igor Milicic: «Mai come questa volta bisogna fare i complimenti a Trento, sono stati molto bravi ad approfittare di alcuni nostri errori, e ci hanno costantemente punito con il tiro da tre. Credo che lo sforzo ci sia stato, ci hanno punito anche per le nostre palle perse, ma questo è il gioco».

Continua: «Un'analisi potrebbe essere che nei primi tre quarti abbiamo distribuito 22 assist, mentre nel quarto quarto la palla è circolata meno, con soli due assist. Bisogna dare credito agli avversari. Alcuni dei loro giocatori hanno giocato una gran partita come il capitano Forray ed Ellis nel quarto periodo, ma insomma tutti hanno fatte cose rimarchevoli. Probabilmente hanno giocato con meno pressione, dovuta al fatto di avere delle assenze, avevano meno da perdere, ed è uscita fuori una partita in cui hanno tirato con il 52% da tre, che è un dato molto importante».

E poi: «Per noi la cosa più importante è analizzare la situazione, le nostre possibilità di classifica, e raggrupparci mentalmente e fisicamente per provare a finire una stagione che è già positiva, nel modo migliore. Noi abbiamo giocato in maniera incredibilmente buona nella prima parte della stagione, poi c'è stato qualche infortunio, qualche difficoltà anche durante le settimane di allenamento, che hanno portato magari a qualche sconfitta di troppo, ma credo che di questa serie di sconfitte, ci sono diverse partite come quella con Pistoia o quella con Milano che sono state perse sul filo di lana, e questo può anche generare un effetto domino, ma questo è lo sport».

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Conclude: «Credo che sia importante essere consapevoli di quelli che erano gli obiettivi all'inizio di questa stagione, e l'obiettivo di salvarsi è stato raggiunto con dieci giornate d'anticipo. Potevamo fare sicuramente meglio, soprattutto in questa parte, ma credo che abbiamo ancora una speranza, e vedremo di trovare il modo di fare il meglio possibile per raggiungerla. Questo sarebbe un obiettivo veramente grande».

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