La serie C riparte con Giugliano-Sorrento, intervista a Matteo Marani: «Il futuro del calcio è qui»

«Ecco la Riforma Zola, il calcio deve avere una visione di insieme»

Matteo Marani, presidente della Lega Pro
Matteo Marani, presidente della Lega Pro
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Venerdì 1 Settembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 18:33
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La Campania della serie C sono sette squadre iscritte al campionato che parte stasera col primo derby stagionale Giugliano-Sorrento. Ma è anche quel ragazzo sardo che diventò a Napoli l'erede di Maradona. «Ho voluto al mio fianco Zola, oggi vicepresidente vicario, perché un uomo così rigoroso e serio è prezioso. Solo con lui, da sempre un amico come i due professionisti napoletani Fulvio Marrucco e Filippo Fusco, neo direttore sportivo della Spal, avrei potuto iniziare questo percorso», spiega il giornalista Matteo Marani, presidente della Lega Pro. Governa sessanta squadre suddivise in tre gironi. «Un mondo meraviglioso che sarà raccontato tutte le settimane, circa 1200 partite, da Now e Sky grazie a un accordo biennale».

Presidente Marani, si parte con grande entusiasmo.
«Sì, forti dei numeri dei playoff della scorsa stagione.

Stadi pieni, oltre un milione di telespettatori. E i numeri saliranno in questa stagione, con una visibilità sempre più ampia. La meritano le società, le tifoserie, i tecnici e i giocatori: questa categoria è fondamentale per il calcio italiano e può dare la spinta per il rinnovamento. Lo hanno capito importanti aziende che si stanno avvicinando al nostro mondo».

Il girone C ha un forte marchio campano.
«C'è chi mi dice che è un girone di ferro e io rispondo che si tratta di una benedizione, piuttosto. L'altro vicepresidente della Lega è Spezzaferri, a lungo alla guida dell'Aversa Normanna. Nel direttivo c'è Langella, patron della Juve Stabia. Ho seguito, ai tempi di Sky, le vicende del Benevento in serie A e so con quanto impegno lavori Vigorito. L'Avellino di D'Agostino ha fatto grandi ambizioni e ha puntato su un dirigente di lunghissimo corso come Perinetti. L'avventura del Sorrento sarà da seguire, così come quella della Casertana appena ammessa. E poi ci sono una piazza storica come la Turris e quella di Giugliano, con il presidente Mazzamauro che rappresenta un esempio di come si fa calcio. Tanta positiva energia per il nostro campionato arriva da una regione che ha appena celebrato lo scudetto del Napoli».

Lo ha vinto Spalletti, il nuovo ct che ha giocato al massimo in serie C ed è partito da questa categoria come tecnico.
«Spalletti è in grado di trasformare l'artigianato in arte: prende un oggetto e lo rende ancor più bello, come è riuscito a fare a Napoli e come tutti gli auguriamo di ripetere nella nuova esperienza con la Nazionale. Il Napoli è piaciuto a tutti, non soltanto ai suoi milioni di tifosi. Spalletti, come il tecnico della Fiorentina Italiano, è stato aiutato dalla gavetta in serie C. Luciano conserva ancora un forte legame con questo mondo: è attento alle sue novità, non a caso negli anni è andato a seguire da vicino il lavoro di Indiani, tecnico dell'Arezzo. Spalletti saprà guardare a quei ragazzi che, partiti dalla serie C, si affacciano su palcoscenici più importanti».

È realisticamente possibile che si ripeta una favola come quella di Zola?
«Gianfranco ha lavorato con il nostro centro studi su una riforma che chiameremo Riforma Zola proprio perché noi vorremmo proprio che si ripetesse una meravigliosa storia come quella che lui ha vissuto nel 1989, prima del secondo scudetto. Il calcio italiano deve tentare di avere nuovamente una visione di insieme, mettendo le squadre di A e B in condizione di pescare nuovamente calciatori in C. Possibile che si debbano sempre prendere aerei e andare all'estero per cercare talenti? L'ascensore che porta dalla C alla A è bloccato: si deve fare in modo di ripristinarlo. Di Lorenzo è una delle poche eccezioni: era in C e si è trovato a vincere l'Europeo e, da capitano, lo scudetto col Napoli».

La serie C ha 10mila tesserati nei vivai: una base solidissima.
«Il nostro calcio va incontro ai giovani e qui possono esservi importanti risorse per sostenere il movimento azzurro e indirettamente aiutare il lavoro di Spalletti. Certo, la cancellazione del vincolo under 19 non aiuta: l'ho definita una Bosman dei giovani. Il calcio di serie C è il calcio di 18 regioni. Avremo gironi molto competitivi, ad esempio in quello delle squadre campane vi sarà un club come il Catania che ha vissuto una lunga stagione in serie A». 

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