Napoli e Salernitana, brutto record: sette allenatori in otto mesi

Da Garcia e Paulo Sousa a Calzona e Colantuono

I presidenti Iervolino e De Laurentiis durante il convegno per i 130 anni del Mattino nel 2022
I presidenti Iervolino e De Laurentiis durante il convegno per i 130 anni del Mattino nel 2022
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Martedì 19 Marzo 2024, 15:33 - Ultimo agg. 20 Marzo, 08:41
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Sette allenatori in otto mesi, un amaro primato per Napoli e Salernitana, le due squadre che hanno quasi fallito gli obiettivi stagionali. Per gli azzurri è difficile riuscire ad arrivare al quarto posto, quello che certamente darà diritto alla Champions, e devono confidare in una rimonta che consenta di arrivare al quinto, al pass aggiuntivo che la Uefa dovrebbe concedere alle italiane in virtù del ranking. Per i granata la serie B si sta sempre più materializzando. 

Le ambizioni di De Laurentiis e Iervolino erano tutt'altre. Quella del Napoli, dopo lo scudetto, tentare il bis o comunque piazzarsi tra le prime quattro; quella della Salernitana, dopo due salvezze consecutive, cercare di collocarsi nella parte sinistra della classifica, tra le prime dieci. I granata si sono affidati al quarto allenatore della stagione, Colantuono, già nei quadri del club ma con compiti dirigenziali per il settore giovanile. Via Sousa, Inzaghi e Liverani, durato lo spazio di cinque partite, con un solo punto conquistato. A Colantuono non viene chiesta la salvezza ma soltanto di accompagnare la squadra (e la piazza) verso un amaro finale di stagione. Tempo per recuperare non ce n'è considerando anche l'esclusione del migliore giocatore, il bomber Dia, fuori rosa per non aver accettato di giocare gli ultimi minuti a Udine. 

De Laurentiis ha sbagliato due allenatori su tre. Con Garcia si doveva andare oltre la lettura del suo curriculum e magari pensare che il suo preparatore Rongoni era stato esonerato dalla Roma, anni fa, per i troppi infortuni dei giocatori. E poi quell'eccesso di pressioni sul francese dopo la sconfitta con la Fiorentina, fino allo scontro nell'intervallo di Napoli-Empoli. Mazzarri doveva essere l'amico di famiglia in grado di risollevare il Napoli e invece è stato esonerato due giorni prima della partita più importante, quella col Barça in Champions: evidentemente De Laurentiis aveva raccolto cattivi segnali all'interno dello spogliatoio. Calzona dovrebbe restare fino al 30 giugno anche se in cuor suo confida nella permanenza. 

 

Sette allenatori per due squadre: basta un numero per capire tutto. 

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