Rivieccio: «Un concerto di fischi
dedicato a El Pipita»

Rivieccio: «Un concerto di fischi dedicato a El Pipita»
di Davide Cerbone
Domenica 2 Aprile 2017, 14:49 - Ultimo agg. 14:53
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Come se «la» partita da sola non fosse già abbastanza, ci si mette pure quell'altra. Perché in questo Napoli-Juve al quadrato il conto in sospeso con Gonzalo Higuain è una vicenda, più che parallela, perpendicolare. Una sfida nella sfida giocata sul terreno dei sentimenti e dei risentimenti, che taglia di netto le questioni del campo, fino ad amplificarle. E a tratti perfino ad oscurarle. Prima, dopo e soprattutto durante il confronto tra le squadre, si gioca quello tra due ex amanti: il popolo di Napoli e il suo condottiero rinnegato, apostata del credo azzurro. Tra poche ore, infatti, il centravanti rimetterà piede per la prima volta in quel San Paolo che fu culla dell'amorosa corrispondenza. «Un amore tradito. E, quel che è più grave, nel modo peggiore», non fa sconti l'attore comico Gino Rivieccio.

Rivieccio, è arrivato il giorno che la città del pallone attende da dieci mesi.
«Ormai non si parla d'altro: è stata una settimana monotematica. Si tratta di un professionista, certo. Ma c'è modo e modo di salutare una piazza. Bastava poco: un'intervista, una dichiarazione, una lettera sulla quarta di copertina del Mattino. I napoletani avrebbero capito. Invece se n'è andato come un mariuolo».
Allora le tocca un doppio pronostico. Cominciamo dalla partita tra spalti e campo.
«Ormai nelle ricevitorie sono aperte le scommesse: più fischi o pernacchi? Io prevedo una bordata di fischi interminabile ogni volta che toccherà palla. A quelli si aggiungeranno gli altri 6 milioni di fischi dei tifosi napoletani sparsi per i l mondo».
Insomma, possiamo dire che gli fischieranno le orecchie. Quest'accoglienza inciderà sulla sua prestazione?
«Potrebbe innervosirlo, deconcentrarlo. Sappiamo che è, come diciamo da queste parti, un frevaiuolo, uno che perde facilmente la calma. Anche se sono convinto che Allegri con Manduki stia facendo pretattica: secondo me, almeno all'inizio, metterà in campo il croato per risparmiare a Higuain questo impatto terrificante».
Lei stasera sarà allo stadio: come si comporterà?
«Avrei esposto una gigantografia di Maradona in ogni settore dello stadio e ci avrei scritto sopra. L'unico vero argentino che conosciamo. Lo avremmo fatto incazzare molto. Ad ogni modo, tiferò per la mia squadra: ora Higuain è solo un avversario. Anzi, dobbiamo stare attenti a non farci distrarre: l'unica cosa che conta è vincere».
È diventata celebre la sua imitazione di Sarri. Vuol dare un consiglio al suo alter ego?

«Sarri è il vero punto di riferimento del Napoli, dobbiamo tenercelo stretto. Se fossi in lui, prendendo spunto da De Luca, metterei un microfono aperto davanti a Starace, il magazziniere, e gli farei dire fuorionda: Higuain ha sempre detto che Koulibaly è scarso, come tutti i difensori del Napoli. Sono sicuro che se lo mangerebbero».
Passiamo all'altro pronostico.
«Il Napoli le vince tutte e due. Ma per me la più importante è quella di stasera. Capisco il prurito di eliminare la Juve dalla Coppa Italia, ma dobbiamo pensare al secondo posto. E poi una vittoria oggi può darci la carica per mercoledì».
Intanto, però, al primo posto c'è la Juve.
«Il nostro problema è la difesa. E poi ci manca un po' di esperienza per amministrare meglio le energie nei 90 minuti. Ma in prospettiva abbiamo un grande centrocampo. E l'anno prossimo, con tutti questi giovani di valore, saremo ancora più forti. A patto, chiaramente, che non si vendano i giocatori migliori. De Laurentiis, però, è uomo intelligente e sensibile agli umori della piazza: sono ottimista sia per il rinnovo di Insigne che per quello di Mertens».
A proposito di Mertens, l'altro giorno ha visitato un noto negozio di chitarre: oggi le suoneremo alla Juve?
«Sì, e ad accompagnare la musica ci saranno il coro del San Paolo e i fischi del loggione».