Valerio Cuomo vince il campionato italiano under 23

Valerio Cuomo (foto di Augusto Bizzi)
Valerio Cuomo (foto di Augusto Bizzi)
di Diego Scarpitti
Domenica 18 Marzo 2018, 23:57
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«Malgrado tutto». Il D'Artagnan 2.0 sarebbe stato sicuramente il protagonista di un nuovo libro dello scrittore francesce Alexandre Dumas. Avversari del moschettiere napoletano non il Conte di Rochefort e il plenipotenziario Jean Armand du Plessis, cardinale Richelieu bensì la burocrazia elefantiaca e l’assenza di una pedana dove potersi allenare quotidianamente. «Malgrè tout» Valerio Cuomo vince il titolo tricolore under 23 di spada maschile a Colle Val D’Elsa. Icona della scherma napoletana e italiana, il figlio d’arte aggiunge un ulteriore capitolo al suo già consistente e invidiabile palmares: insaziabile il vincitore della Coppa del Mondo under 20, già due volte campione under 20 nel 2016 e 2017. Vietato porsi limiti. «Direi che le soddisfazioni non sono mai abbastanza, l'una tira l'altra ed io personalmente non credo che mi stancherei. Non so dove voglio arrivare: risponderei dove riesco e magari anche oltre, se sarà possibile. Ho il grande difetto di non accontentarmi mai». Dimostra di avere idee chiare l'atleta delle Fiamme Oro, che primeggia su un podio interamente piemontese. Il napoletano si fa valere: in semifinale sconfigge Giulio Gaetani dell'Accademia Marchesa Torino per 15-9 e assalta in finale l'altro portacolori dell'accademia torinese, Amedeo Zancanella per 14-8. Più aumentano le difficoltà, maggiore diviene lo standard qualitativo del girovago della scherma «senza fissa dimora». Stadio Collana ancora out. «Sono quasi 450 giorni contati che non ho palestra nè pedane fisse su cui tirare. Ho avuto la grande fortuna di essere ospitato da amici in giro per l'Italia, circondato da persone care che non mollano mai. Vedendo costantemente mio padre Sandro, il mio maestro Carmine Carpenito, mia madre e i miei compagni lottare tenacemente per ottenere un po’ di serenità, forse è così che si è accumulata tutta questa rabbia in me. Che purtroppo non trovo sempre modo di sfogare: oggi è stata un'occasione». Cuomo junior (nelle foto di Augusto Bizzi) ha riversato il suo furore agonistico in gara, sbaragliando la concorrenza. Storia singolare la sua: figlio dell’oro olimpico ad Atlanta ’96 e tecnico della Nazionale italiana di spada, il giovane Valerio si destreggia abilmente tra l’impianto vomerese chiuso da troppo tempo alla ricerca di una struttura dove poter coltivare i suoi sogni in vista dei Mondiali di Verona. Tokyo dista ancora parecchi chilometri e le Olimpiadi del 2020 al momento sono un miraggio. Emblematica davvero la forza d’animo dello sportivo del Club Schermistico Partenopeo. «Dedico il trionfo al mio maestro Carmine, che merita stima e ammirazione molto più di quanto si possa pensare. Il periodo non è dei migliori per lui e sono contento di avergli dato questa gioia per sfogare un pó. Un pensiero affettuoso va ai miei nonni, a tutti quelli che mi hanno guardato in streaming. Naturalmente alla mia famiglia, che ce la mette veramente tutta per far si che io possa sentirmi bene, a prescindere dai miei risultati sportivi». Tappa successiva il 1 aprile. «Mondiali under 20 di Verona un'obiettivo importante ma che non voglio che diventi “soffocante». Andró a vivere anche questa esperienza, che sarà da aggiungere alle mie ultime: sono sicuro in ogni caso che non torneró a mani vuote». Non vedrà Napoli – Genova, perché di ritorno da Siena ma sulla lotta scudetto dice la sua. «Devo ammettere che non ho mai creduto troppo al tricolore però ci speriamo tutti. La Juve ha due passi in più di tutti noi: i bianconeri sono una squdra forte, solida, e decisiva nei momenti importanti e sanno risolvere le situazioni più pericolose…..” Telefonata interrotta, linea allo studio. Albioooooool. 
 
 


 
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