Riparte il corso biennale «Innovation Leather manager» dell'Its Moda Campania per la filiera dei prodotti in pelle.
Sono 23 i nuovi corsisti di età compresa tra 18 e 35 anni che hanno scelto di perfezionarsi. Tra questi anche alcuni dipendenti di aziende della filiera moda-pelle.
Si tratta infatti di una nuova figura di tecnico per approfondire i processi di qualità, sostenibilità e innovazione tecnologica nella produzione dei capi in pelle, destinati al settore moda, con riferimento ai comparti produttivi campani della calzatura, pelletteria e guanteria.
Il nuovo biennio del corso Its per Innovation Leather manager, che si svolgerà nella sede della Stazione sperimentale pelli e materie concianti a Pozzuoli con un periodo di lezioni, laboratorio e stage, è stato presentato da Serena Iossa, responsabile del Politecnico del cuoio.
«C'è una grande soddisfazione nell'accogliere questi ragazzi - afferma Iossa - e sono tutti motivati nel lanciarsi in questa nuova sfida».
Da Ente sperimentale pelli di Napoli, oltre a sostenere le aziende conciarie del distretto industriale mira anche a rilanciare la qualità del capitale umano del sistema produttivo conciario e diffondere la cultura tecnico-scientifica del cuoio e nuovi materiali.
«Infatti si tratta di un percorso professionale - sottolinea il direttore generale della Stazione sperimentale pelli, Edoardo Imperiale - che rappresenta una grande opportunità per tutta la filiera del comparto conciario. Promuove infatti una cultura tecnico scientifica, mira a sostenere le misure dello sviluppo dell'economia e le politiche attive del lavoro a sostegno dello sviluppo per il settore di riferimento».
Per il presidente Carlo Palmieri della Fondazione Its Mia Moda Campania il percorso «è diretto a formare figure professionali che saranno in grado di migliorare i processi di sostenibilità e di contribuire alla transizione digitale. Altro aspetto è di consentire ai giovani grazie alla nostra attività e alla visione anche degli imprenditori del settore di formare figure professionali per le aziende e consentire nuovi sbocchi occupazionali. Una scelta irrinunciabile per competere in ambito internazionale».