«Il 25 aprile del 2024, a Benevento, sarà ricordato per una partecipazione straordinaria, plurale e, finalmente, anche giovanile, che nasce anche dal lavoro dell'Anpi mirato a coinvolgere i territori e a preparare un ricambio generazionale». Esordiscono così, dal comitato provinciale dell'Anpi, un modo in più per «ribadire con forza una richiesta emersa dall'intervento del presidente provinciale, Amerigo Ciervo, che fa seguito alle dichiarazioni del sindaco di gennaio e al certosino lavoro di una Commissione istituita dall'Anpi, composta da autorevoli studiosi e docenti (Angelo Bosco, Gaetano Cantone, Erminio Fonzo e Teresa Simeone)». Per l'Anpi, infatti, la toponomastica ha una grandissima funzione nella religione civile di una comunità. «La toponomastica di questa città, per certi versi, sembra si sia arrestata al Risorgimento, alla Prima guerra mondiale o all'impresa di Italo Balbo, il ben noto gerarca fascista ferrarese, leader degli “Atlantici”. A Benevento c'è un viale dedicato al principe di Napoli ma non c'è una piazza o una strada intitolata alla Repubblica. E, dagli anni Novanta, non c’è più piazza Giacomo Matteotti. Per l'occasione dei cento anni del rapimento e della barbara uccisione del primo e più importante martire del fascismo - sottolineano sempre dall'Anpi provinciale -, chiediamo ufficialmente al sindaco di provvedere a questa mancanza e di agire al più presto, intitolando una strada o una piazza centrale a Giacomo Matteotti».
Dall'Anpi, inoltre, precisano: «Sappiamo che il sindaco non è insensibile a tale tema e, infatti, non ha esitato ad accettare la richiesta della Solot e dell'Anpi di intitolare uno spazio a Maria Penna, gappista beneventana uccisa a Firenze ottant'anni fa.