Fondi per il restauro, ma dal 2025. Intanto nelle chiese beneventane piove, e importanti opere d'arte devono essere trasferite per evitare che vengano aggredite irrimediabilmente. All'indomani della notizia dei corposi finanziamenti assegnati dal ministero della Cultura, ampiamente celebrati dagli esponenti politici governativi, bisogna fare i conti con la quotidianità. Parroci e funzionari tecnici della Curia hanno ben chiaro da tempo il quadro dei problemi. Ragione per la quale, anche una ottima notizia come i quasi 2 milioni stanziati dal dicastero di Sangiuliano deve essere letta alla luce delle difficoltà riscontrate giornalmente.
Le criticità più evidenti si manifestano lungo le volte e le pareti interne della chiesa di San Domenico, in piazza Guerrazzi. Colpa di un tetto nel quale si aprono ormai voragini, segno del lungo tempo trascorso dall'ultimo intervento risanatore. Che, in realtà, risale al 1998, quando furono destinati al gioiello barocco del centro storico ben 1,5 miliardi di lire nell'ambito dei fondi per il Giubileo del 2000. Dunque, non un'eternità fa.
Al momento la chiesa di piazza Guerrazzi non è utilizzata per l'attività liturgica, essendo stata destinata da novembre all'Università del Sannio. E' comunque aperta al pubblico che può visitarla il martedì e giovedì mattina e la domenica sera. Come arrivare al 2025, quando il ministero ha previsto di staccare l'assegno da 280mila euro, prima tranche dei 480mila euro complessivamente assegnati a San Domenico? «La situazione è tale da non consentirci di attendere fino al prossimo anno senza intervenire - ammette don Capaldo - Chiederemo al Comune, proprietario del bene, di mettere mano almeno in via provvisoria al tetto, sanando le lacune più significative».
Problemi impellenti anche nella chiesa della Madonna del Carmine, più nota ai beneventani come Sant'Anna. La centralissima struttura religiosa di corso Garibaldi è preda delle precipitazioni: «Da anni abbiamo segnalato gravissimi problemi al tetto - spiega don Domenico Parlavecchia dei padri missionari del Preziosissimo sangue - L'acqua piovana s'infiltra copiosamente in immobili privati confinanti. I proprietari ci hanno segnalato da tempo la cosa, urge assolutamente intervenire». Anche in questo caso, dunque, difficile immaginare di poter attendere il primo bonifico da 200mila euro programmato nel 2025: «Anche se attendiamo comunicazione ufficiale del finanziamento, si tratta di una ottima notizia. Ma le problematiche relative al tetto richiedono un intervento immediato. Ci sono inoltre carenze evidenti nella facciata, cui bisogna quanto prima rimediare».