«È un primo maggio che celebreremo ponendo al centro dell’attenzione tre dei problemi fondamentali di questo territorio, dalla cui soluzione dipende la concreta possibilità di vedere il Sannio imboccare, una volta e per sempre, la via dello sviluppo: la desertificazione, l’insufficienza delle infrastrutture, volano fondamentale per l’economia, la sicurezza nei luoghi di lavoro». È con la denuncia, l’ennesima, di queste vertenze sempre drammaticamente aperte, che le organizzazioni sindacali danno vita, oggi, alla festa del primo maggio. Parola dei segretari generali di Cgil, Luciano Valle, Uil, Luigi Simeone, e Cisl, Fernando Vecchione. Temi che snoccioleranno nel corso dell’incontro pubblico in via Traiano, all’ombra dell’Arco che ha dato il nome alla strada, a partire dalle 10.
LA LINEA
«Chiederemo – avverte il leader della Uil – spiegazioni sulle ragioni che impediscono il decollo della piattaforma logistica in valle Ufita e quello dello scalo merci a ponte Valentino.
IL QUADRO
Il mondo imprenditoriale, sostanzialmente condivide le analisi del sindacato, sollecitando un ruolo sempre più incisivo delle istituzioni. «L’appuntamento di oggi è anche quello – osserva Claudio Monteforte, presidente della Piccola industria di Confindustria Beneventana – dell’imprenditore che apre ogni giorno i cancelli della fabbrica, è in prima linea, rischia con i propri capitali perché possa aumentare la produzione e, quindi, l’occupazione». Pesa, naturalmente, il dramma dello spopolamento «ma di positivo c’è che la nostra industria è resiliente. Siamo schierati con i nostri lavoratori perché le istituzioni tutelino il territorio, provvedendo a dotarlo di tutto ciò che occorre in termini infrastrutturali perché possa finalmente decollare». Per Antonio Casazza, presidente di Confagricoltura, si tratta di «un appuntamento grazie al quale si riconosce e valorizza il ruolo fondamentale di tutti i lavoratori, non solo di quelli dipendenti». È indispensabile la sinergia tra universo produttivo e istituzioni. «Grazie a questa collaborazione – annota – è stata sottoscritta, con l’Inps, la “rete di qualità”, uno strumento che permette al mondo imprenditoriale agricolo di elevare lo standard qualitativo della propria attività. Bisogna continuare su questa strada, intensificandola». «Perché si trovi una soluzione, occorre un salto di qualità – la riflessione finale di Simeone – della classe politica, che oggi manca».