Bilancio: ok in Consiglio, manovra da 312 milioni

Documento approvato da 14 consiglieri

Il Consiglio
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di Daniela Volpecina
Martedì 23 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 12:31
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Il bilancio di previsione 2024 approvato ieri in consiglio con i soli voti della maggioranza. Almeno di quella presente in aula. Tante infatti le assenze tra i banchi del centrosinistra. Tra le quali non sono passate inosservate quelle dei due consiglieri del Pd, Matteo Donisi e Roberta Greco.

Ufficialmente, beninteso, assenti giustificati anche se non è un mistero che i due rappresentanti del partito del sindaco siano da tempo insofferenti alla linea dettata dall’amministrazione. Ai 14 consiglieri di maggioranza presenti in aula l’onere quindi di restare compatti per la ratifica del documento contabile che alcuni, come il capogruppo dei Moderati, Massimo Russo, hanno sostenuto per mero atto di fede, come da lui stesso chiarito all’atto della dichiarazione di voto. La manovra vale 312 milioni di euro. «L’equilibrio di bilancio - fa notare l’assessora alle Finanze, Gerardina Martino - è stato raggiunto malgrado le minori entrate e le maggiori uscite».

Il riferimento va al taglio dei trasferimenti statali per circa un milione di euro e all’aumento del 7,5% dei costi per il personale (13 milioni di euro), all’assenza di ristori da parte del Governo per far fronte agli effetti dell’inflazione e alla reintroduzione, dopo otto anni, della spending review. Relativamente alle entrate tributarie, il Comune stima di incassare circa 61 milioni di euro, di questi 21,8 milioni per la Tari e 16 milioni per l’Imu.

Conteggiate invece per 15 milioni le entrate patrimoniali (derivanti da fitti attivi, canoni, multe, parcheggi e dal Belvedere di San Leucio), mentre i trasferimenti dal governo centrale e dalla Regione dovrebbero essere di circa 18 milioni. 115 milioni di euro è l’ammontare degli investimenti.

Tra le uscite emerge una spesa corrente di 81 milioni di euro, mutui per 17,5 milioni di euro (di cui 11,5 di quota capitale e 6 milioni per interessi), 714 mila euro serviranno per coprire la quota del 2024 per il disavanzo di 2,1 milioni di euro emerso lo scorso anno. Per i crediti di dubbia esigibilità accantonati 700mila euro mentre sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per circa 460mila euro. L’assessora Martino segnala poi di aver recuperato due milioni di euro per potenziare l’ufficio politiche sociali e di aver appostato somme per l’inventario dei beni.

Il risanamento

Il bilancio è dunque ancora ingessato a causa dei mutui ma il percorso di risanamento è in atto come chiarito anche dal sindaco Carlo Marino: «Tecnicamente l’Ente è fuori dal dissesto - spiega - ma l’Osl sta ancora pagando i debiti. Questa amministrazione ha fatto una scelta politica decidendo di non contrarre più mutui, pur disponendo di una capacità di indebitamento annua di circa 25 milioni di euro. Ciò per non ipotecare il futuro delle nuove generazioni. Abbiamo scelto invece di puntare sugli investimenti e siamo stati bravi a intercettare i fondi. Per quel che concerne il Pnrr, Caserta è quella che ha ottenuto più finanziamenti in Campania in rapporto al numero di abitanti. Entro i prossimi due mesi apriranno 44 cantieri».

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Prevedibili le reazioni dell’opposizione che ha votato contro il bilancio. Napoletano (Fdi), ha evidenziato un appunto del collegio dei revisori dei conti in merito all’omissione di un parere da parte della dirigente del settore economico-finanziario. Parere che, secondo l’interpretazione della dirigente, non era dovuto e che, come chiarito poi dal presidente del collegio, non avrebbe comunque inficiato il documento contabile. «Dispiace che ci sia questa conflittualità tra le parti e soprattutto dispiace dover prendere atto che siamo ancora dinanzi ad un bilancio ingessato con una spesa corrente risicata». Ha acceso i riflettori sulle manutenzioni Aspromonte (Fi): «È evidente che se si continua a scorporare gli oneri di urbanizzazione ai costruttori non avremo mai risorse sufficienti per le manutenzioni».

«È sconcertante - dice Schiavo (Lega) - che ci si limiti a interventi tecnici dimenticando che il bilancio è uno strumento di indirizzo politico. L’amministrazione avrebbe dovuto illustrare cosa intende fare per la città e come farlo, su quali capitoli di spesa ha deciso di puntare per migliorare i servizi». «Non è vero che questa amministrazione non ha una visione strategica e politica - dice Boccagna (Pd) - basti pensare ai tre elementi cardine di questo bilancio, vale a dire il Puc, l’housing sociale e la società in house per la gestione dei rifiuti». La seduta si era aperta con l’approvazione del provvedimento per riconoscere ai proprietari di 38 alloggi il diritto di superficie.

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