Restauro della cancellata del parco reale lungo corso Giannone al rush finale. Ieri mattina ultimati i lavori di riattintatura della parte ferrosa, subito all'opera per il recupero estetico delle mura curve che fanno da supporto al cancello di ingresso dirimpettaio di via Tanucci.
È il tradizionale varco di accesso aperto al centro della città che sarà chiuso e sostituito dalle strutture del servizio di accettazione in via di realizzazione nell'emiciclo dirimpettaio della chiesa di Sant'Antonio. Gli operai, quindi, ieri hanno cominciato a liberare le due strutture tufacee ricurve e merlate dalla camicia di intonaco con cui una decina di anni fa si intese rivestirle, operazione azzardata che come primo risultato ebbe quello di fare da lavagna a iscrizioni varie dei soliti imbrattamuri. Negli anni screpolature e rigonfiamenti avevano peggiorato l'estetica dell'accesso al polmone di clorofilla del parco reale. La struttura del bugnato tufaceo già intorno a mezzogiorno di ieri e prima che i lavori si interrompessero per la pioggia, è tornata nella sua vecchia bellezza e possanza tipica delle antiche mura di recinzione. Sul posto la direttrice della Reggia Tiziana Maffei, scambio di pareri con il direttore dei lavori e in tempi brevissimi si deciderà sul tipo di restauro delle mura. Nel primo pomeriggio mostriamo alla direttrice una foto fine anni Settanta con le mura al naturale del mattonato tufaceo e sormontate dalla chioma allora foltissima dell'alberatura protetta dal muraglione che correva fino ad Aldifreda, come oggi la cancellata sopravvenuta nei primi anni Ottanta.
«Mi sono consultata col direttore dei lavori - dice Maffei - e siamo d'accordo sulla ipotesi di lasciare la struttura muraria allo stato del bugnato a vista.
Tabella di marcia rispettata per il restauro della lunga cancellata, il 4 agosto era stato ultimato il restauro delle prime tre campate, muretti di appoggio e il susseguirsi di lance ferrose restituivano il decoro che si andava perdendo per la scarsa manutenzione. Il piano di recupero di vegetazione e recinzione attuato con l'avvento di Maffei prosegue al passo della tabella di marcia dei lavori così come programmati.
C'è, lungo il corso Giannone, l'evidente contrasto tra la manutenzione dedicata alla Reggia e la disattenzione totale all'arteria al di qua della cancellata da parte del Comune. La lunga fettuccia che da Aldifreda porta a piazza Vanvitelli è caratterizzata da una serie di buche, alcune soltanto in parte malamente ricoperte di bitume e dalla pista ciclabile che allo stato è da intuire, del tutto stinto il colore azzurro del percorso, cancellato e mai rinnovato il giallo di delimitazione alla striscia riservata ai ciclisti, resta l'avviso sonoro dei ciottoli in successione che con l'effetto rollìo costituisce unico segnale per gli automobilisti. L'aspetto degradato si completa con le macerie dell'edificio abbattuto di fronte alla “De Amicis” e lo sconcio dei lavori a passo di lumaca per il rifacimento della facciata della media “Giannone”.