Dilettanti, Pastore va a giudizio: l’ex presidente risponde di truffa

Dilettanti, Pastore va a giudizio: l’ex presidente risponde di truffa
di Leandro Del Gaudio
Sabato 13 Ottobre 2018, 10:10
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Sarà la seconda sezione penale del Tribunale di Napoli (a partire dal 12 dicembre) a definire il primo grado di giudizio del processo a carico di Vincenzo Pastore, fino a poco tempo fa presidente del Comitato regionale della Figc. Lo ha stabilito ieri il gup del Tribunale di Napoli, che ha rinviato a giudizio Pastore, accogliendo le conclusioni del pm Giancarlo Novelli, al termine degli accertamenti condotti dalla Guardia di finanza di Napoli. Truffa e false comunicazioni sociali sono accuse della Procura di Napoli, in relazione alla gestione di una società che ha amministrato per anni gli immobili napoletani di proprietà della Lega nazionale dilettanti-Figc. Qual è il punto? Su cosa verte l’inchiesta a carico di Pastore? In sintesi, l’accusa a carico di Pastore è di aver intascato 225mila euro lordi come stipendio per un incarico da direttore generale della società immobiliare, un incarico ritenuto sospetto, in quanto finalizzato solo ad assicurare una retribuzione allo stesso Pastore.  
LA DIFESA
Diversa è la versione dell’ex manager. Difeso dal penalista Antonio Zecca, l’imputato punta a dimostrare la correttezza della propria condotta. Spiega al Mattino il suo legale: «A dibattimento chiariremo che non c’è alcun illecito, che la condotta del dottor Pastore è sempre stata improntata alla massima trasparenza». Ma era un incarico fittizio quello assegnato a Pastore? Una copertura finalizzata a veicolare soldi certi a fine mese? È ancora il legale a ricordare uno dei punti del management finito sotto inchiesta: «Grazie alla gestione Pastore, il comitato regionale campano riuscì ad ottenere un finanziamento di 7e milioni di euro dalla Regione Campania, fatto unico in Italia, soldi che servivano ad ammodernare i campi da gioco. Mi trovi un altro esempio simile nelle altre regioni italiane». Intanto, dinanzi al Tribunale verranno discussi gli esiti degli accertamenti del nucleo di polizia tributaria, a proposito dei costi di spese per «studi, ricerca e progettazione», ma anche per la valutazione ritenuta gonfiata di due appartamenti in via Sant’Anna alle paludi in zona Case nuove.
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