Quaranta calciatori dai 17 ai 38 anni, una maxi-rosa con un sogno. «Abbiamo realizzato il primo: vincere il campionato e conquistare la Prima categoria. Ma c’è un altro più importante obiettivo perché il calcio ci deve aiutare a percorrere la strada dell’integrazione e del lavoro». Antonio Cafasso è il direttore generale del Montecalvario, la squadra dei Quartieri spagnoli che domenica scorsa ha festeggiato la promozione sul campo San Gennaro dei Poveri alla Sanità in assenza di spettatori per un divieto che dirigenti e giocatori hanno faticato a comprendere. «Questi ragazzi sono il nostro orgoglio», dice Salvatore Visone, uno degli sponsor del team con il marchio Quartieri spagnoli official.
Il progetto sportivo e sociale del Montecalvario è sostenuto da imprenditori della zona.
La sfilata ai quartieri
Il team dirigenziale è completato da Raffaele Valentino, Giovanni Fiorito, Alessandro Pierno e Giuseppe D’Amato. L’allenatore è Giuseppe Musto, che ha anche il ruolo di educatore, dopo la precedente esperienza a Materdei. Si pensa a una sfilata della squadra nelle strade dei Quartieri spagnoli. Il sogno è un allenamento col Napoli a Castel Volturno e c’è la speranza di avviare un dialogo con la Municipalità e il Comune. «Anche per poter riattivare il campo dell’ex Ospedale Militare per gli allenamenti», dice Cafasso, che ha recentemente partecipato a un corso per il settore giovanile ascoltando con attenzione il rappresentante dell’Empoli, club da sempre all’avanguardia nella gestione dei giovani. «Vogliamo far crescere sempre più la nostra realtà».