Nola, fogne per 11 comuni: parte il piano anti-dissesti

Saranno messe in sicurezza aree dove si sono verificati crolli e cedimenti

Le conseguenze di un allagamento in una zona senza fogne nel Nolano
Le conseguenze di un allagamento in una zona senza fogne nel Nolano
di Carmen Fusco
Mercoledì 8 Maggio 2024, 23:28 - Ultimo agg. 9 Maggio, 07:33
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Riduzione degli allagamenti e realizzazione degli impianti nelle zone che, nel 2024, ne risultano ancora sprovviste: è il risultato che si punta a raggiungere aprendo cantieri in undici Comuni dell’area nolana che, da qui a una settimana, saranno interessati dai lavori alla rete fognaria.

Castello di Cisterna, Cicciano, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma Campania, San Paolo Bel Sito, Saviano, Scisciano, Tufino e Visciano: questi i territori dove si avvieranno gli interventi destinati a mettere in sicurezza interi centri urbani con un nuovo sistema che, da un lato punta ad eliminare i problemi dovuti alla raccolta delle acque piovane e da quelle di scarico delle attività urbane e dall’altro punta a migliorarne l’efficienza con una suddivisione in settori dell’intero sistema fognario.

Un duplice obiettivo, dunque, quello che Gori, Ente Idrico Campano e Regione Campania puntano a centrare grazie ad un progetto che, nel caso del territorio nolano, vale sei milioni e passa di euro finanziati con risorse del Pnrr.

Un’operazione che si aggiunge ad “Azioni per l’Acqua” che invece riguarda la rete idrica e che punta essenzialmente alla riduzione delle perdite ed all’ottimizzazione del sistema delle condotte.

La firma

Ieri la firma del verbale di consegna dei lavori di cui Gori è soggetto attuatore, da parte del direttore dei lavori, Valerio Meoli, del responsabile del procedimento, Domenico Cesare, e dei rappresentanti del raggruppamento temporaneo di imprese che realizzerà il progetto.

Mesi di lavori e di disagi, soprattutto alla circolazione stradale, che però in prospettiva promettono di ripagare i cittadini con una maggiore efficienza e con l’azzeramento dei disagi che soprattutto nei periodi di pioggia mettono in ginocchio intere area urbane. È il caso, ad esempio di popolosi centri abitati non serviti dalle fogne o di zone come, ad esempio, quella nei pressi dell’uscita autostradale di Nola, dove la strade si trasformano in sabbie mobili che lasciano in panne decine di automobilisti.

Ecco perché una delle priorità legate al progetto è rappresentata proprio dalla riduzione degli allagamenti. Saranno però eliminati anche gli scarichi in ambiente che rappresentano un vero e proprio pericolo ecologico e che diventeranno un vago ricordo quando si doteranno interi quartieri di impianti fognari prima d’ora inesistenti.

La rete fantasma

D’altra parte, l’inadeguatezza della rete fognaria, accanto ai cambiamenti climatici aggrava le condizioni di un territorio dove un altro serio pericolo incombe sull’ambiente e sui cittadini: si chiama dissesto idrogeologico ed è legato a doppio filo allo stato in cui versano i Regi Lagni. I reticoli che attraversano i centri abitati, quando privi di manutenzione, si trasformano in vere e proprie bombe ecologiche.

Il dissesto

Molti i disastri registrati in un passato che, anche in questo caso, si sta puntando a cancellare con interventi strutturali in grado di abbassare il rischio determinato dall’incuria da un lato e dalla incivile mano dell’uomo dall’altra.

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