Il decreto del tribunale per i minorenni di Napoli è dello scorso 16 febbraio e sancisce che Claudio, 4 anni e mezzo, debba essere riportato in Inghilterra. Maurizio, il padre 40enne, divorziato e residente a Quarto, ha lanciato un appello sulle pagine dei principali social «affinché si salvaguardi l'incolumità del piccolo e si eviti un'ingiustizia». La vicenda giudiziaria nasce nel 2021: Fabrizia, la sua ex moglie, di nazionalità italiana, e Claudio risiedono nel Regno Unito. I rapporti di coppia si incrinano e Maurizio denuncia la moglie, che sarebbe affetta da un disturbo di personalità.
«L'autorità giudiziaria britannica - spiega il papà - ha emesso un provvedimento di allontanamento a carico della mia ex moglie, poiché diventata violenta e instabile.
Il mancato rientro sul suolo britannico, nei tempi concordati, ha spinto l'ex moglie a denunciarlo per sottrazione di minore. A carico di Maurizio, in Italia, sono stati avviati ben tre processi: uno penale, archiviato in breve con l'assoluzione del 40enne, uno di carattere civile, confluito poi nel procedimento al vaglio del tribunale dei minori. I giudici hanno valutato il caso sulla scorta della Convenzione dell'Aja del 1980, il documento che si occupa delle procedure sugli aspetti civili della sottrazione dei minori. In Italia è stata ratificata e resa esecutiva il 15 gennaio 1994. La convenzione ha il fine di «assicurare l'immediato rientro dei minori illecitamente trasferiti o trattenuti in qualsiasi Stato contraente e assicurare che i diritti di affidamento e di visita previsti siano rispettati negli Stati aderenti».
Una decisione, quella del tribunale napoletano, fortemente contestata da Fabrizio e dal suo legale, l'avvocato Giorgio Coppola: «Se Maurizio torna in Inghilterra rischia il carcere - spiega il legale di Barretta -. Il bimbo, invece, finirà verosimilmente in una casa famiglia. È un bambino che ha difficoltà di linguaggio e non conosce l'inglese. È una sentenza che, al netto della vicenda giudiziaria che interessa il papà, penalizza fortemente un minore. Non potrà stare con la madre e non potrà stare con il padre. Il pubblico ministero, psicologi e assistenti sociali si erano espressi per il non rientro in Inghilterra. Ora stiamo preparando il ricorso in Cassazione, ma i tempi sono medio-lunghi».