Morto l'avvocato Antonio Coppola, fu tra i difensori di Tortora

Cala il sipario, su un altro pezzo della storia forense legata a Castelcapuano

L'avvocato Antonio Coppola
L'avvocato Antonio Coppola
di Gigi Di Fiore
Sabato 2 Settembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 16:06
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Il suo incedere sornione, la sua calma associata a un'altezza da giocatore di basket, l'assenza di qualsiasi accenno di aggressività gli davano caratteristiche impossibili da non riconoscere a Castelcapuano prima e nel nuovo tribunale al Centro direzionale poi. Un mese dopo aver compiuto 89 anni, l'avvocato Antonio Coppola è stato definitivamente tradito dai suoi reni fragili. Se ne è andato con serenità, come nel suo stile. E la sua Bacoli, dove oggi alle 15,30 si terranno i funerali nella chiesa di Santa Maria del Riposo a Baia, ha voluto onorarlo proclamando il lutto cittadino per un giorno. Bandiere a mezz'asta, serrande abbassate nei negozi durante i funerali.

Bacoli non dimentica un penalista che dal 2002 al 2009, con interruzione di un anno, è stato per due consiliature anche suo sindaco con una lista civica. E a Bacoli era vissuto a lungo, prima di trasferirsi nella sua casa studio di via Andrea d'Isernia a Napoli. Tutti lo ricordano come l'avvocato che affiancò Raffaele Della Valle nella difesa di Enzo Tortora al processo seguito al maxi-blitz sulla Nco cutoliana.

Era lui sempre in aula, anche quando Della Valle non poteva arrivare in tempo a Napoli, lui a seguire Tortora cui rimase sempre legato.

Mai un accenno polemico, mai una dichiarazione o comportamento non rispettoso verso i magistrati, Coppola era cresciuto alla scuola di uno dei grandi avvocati degli inizi del 900: Enrico Altavilla, docente alla Federico II e studioso di psicologia giudiziaria. Lui ne era stato uno degli allievi più scrupolosi, applicando al rapporto con i clienti da difendere sempre visioni approfondite e colte sulle ragioni dei loro comportamenti. Cinquant'anni di professione forense. 

E molti sono stati i processi di risonanza nazionale che lo hanno visto impegnato. Come quello sulla tragedia della Moby Prince a Livorno, o la delicata e controversa inchiesta bis sulla strage di via Caravaggio che lo vide appassionato difensore. A Bacoli aveva lasciato il suo cuore, si sa le radici sono importanti. E lui le ha sempre tenute strette riuscendo a ottenere il titolo formale di «città» per il suo ex paese di nascita. Lo ricorda il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, che Coppola ha sostenuto nelle sue elezioni al Comune: «Amava Bacoli visceralmente. Disse su di me parole affettuose. Negli ultimi tempi era fisicamente più fragile, ma solo nel fisico mai nel ragionamento. È stato lucido fino alla fine».

Avvocato che non ha trascurato mai anche l'impegno associativo, diventando consigliere dell'Ordine e della Camera penale che, nel suo comunicato ufficiale, lo ricorda come «professionista di altri tempi, un signore colto e raffinato». Ed era proprio così, tanto che si faceva fatica a immaginarlo, come era stato, giocatore di calcio nei campionati dilettanti sui campi arrembanti della provincia. Aveva un approccio sempre rispettoso con i giornalisti, di Enzo Perez divenne amico tanto che qualche volta andavano insieme in tribunale quando lo storico cronista del «Mattino» vi doveva seguire qualche processo. 

Naturalmente, negli ultimi anni aveva diradato l'attività professionale, ma alla sua scuola sono cresciuti i figli Enrico e Fabio entrambi avvocati tra Napoli e Milano. Cala il sipario, su un altro pezzo della storia forense legata soprattutto a Castelcapuano. 

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