Napoli, chiesa dei Girolamini che passione: «Mille visitatori al giorno»

In poco più di un mese 45mila presenze: «Da qui può partire il riscatto della città»

Chiesa dei Girolamini Neaphoto-Sergio Siano
Chiesa dei Girolamini Neaphoto-Sergio Siano
di Giuliana Covella
Domenica 5 Maggio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 6 Maggio, 10:02
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Circa 50mila presenze in 40 giorni. Dal 21 marzo, giorno di apertura, al 30 aprile si sono registrati 45.550 visitatori e il 1 maggio la chiesa è stata visitata da 1.310 persone. Un bilancio più che positivo per uno dei luoghi più prestigiosi del centro antico, simbolo di eccellenza culturale di Napoli e del Mezzogiorno.

Parliamo dei Girolamini, il cui accesso non è più legato ad aperture straordinarie con eventi dedicati, ma è regolarmente consentito, dal martedì alla domenica (martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 17.30; sabato e domenica dalle 8.30 alle 13.30). Percentuali significative per la nuova vita del sito che, dopo il sequestro del 2012 per lo scandalo della biblioteca depredata, torna ad essere fruibile per la collettività.

«Questa risposta supera le nostre aspettative - ammette la direttrice Antonella Cucciniello, alla guida dei Girolamini dal 2020 - la comunità di prossimità aveva il desiderio di ritrovare questo luogo e i numeri registrati in oltre un mese lo attestano. In questo gioca molto il passaparola, perché la chiesa lascia strabiliati».

La riapertura 

Con l’ingresso nel Sistema Museale Nazionale ha preso avvio la riapertura progressiva del complesso monumentale e Biblioteca dei Girolamini, oggetto di un’articolata stagione di restauri e adeguamenti impiantistici che vede impegnati Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Segretariato regionale del MiC per la Campania e Comune di Napoli.

La riapertura della chiesa, con personale ministeriale e società Ales, si concretizza grazie al decisivo impulso della direzione generale Musei. Antichissime le origini del sito. I padri oratoriani di San Filippo Neri arrivarono a Napoli nel 1586 su invito dell’arcivescovo Annibale di Capua; con una dote di 5.800 ducati acquistarono Palazzo Seripando di fronte al Duomo e vi costruirono una prima chiesa e un oratorio. La posa della prima pietra fu celebrata il giorno dell’Assunzione della Vergine del 1592, mentre la consacrazione avvenne nel 1658.

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Le reazioni 

«Ancora un weekend affollato di turisti. Tante presenze nei nostri musei, specialmente ai Girolamini diventati nuovamente attrattori e sul monte Echia che suscita tanta suggestione e meraviglia - commenta l’assessore comunale al turismo Teresa Armato - Il consuntivo dei lunghi weekend supera le previsioni con circa 450mila arrivi e occupazione di camere intorno al 90 per cento. Ci prepariamo a nuovi flussi per il Giro d’Italia».

Anche per Maria Caniglia, presidente IV Municipalità, «il centro storico sta vivendo un periodo di notevole sviluppo turistico e culturale, ma è necessario lavorare ancora per potenziare e rendere all’altezza i servizi per tutti».

«La grande affluenza turistica di questi mesi dimostra la “sete” non solo di street food, ma anche della storia ultramillenaria della città e dei suoi beni culturali - dice Giuseppe Serroni, de I Sedili di Napoli - La riapertura al pubblico e l’affluenza continua alla “Domus aurea” dei Girolamini, ma anche ai siti minori come la vicina chiesa di San Nicola è un sintomo positivo. Napoli si sta dimostrando capace di un’accoglienza turistica popolare che tocca tutti i quartieri.

Ci aspettiamo che il Comitato per la revisione del Piano di Gestione del Sito Unesco possa quanto prima aggiornare un programma rispetto all’evoluzione del turismo.

Dai Girolamini può ripartire il riscatto della città».


«Il restauro dei Girolamini e la sua riapertura al pubblico rappresentano un passo significativo nel travagliato recupero del centro storico - riflette Antonio Pariante, componente del Comitato tecnico scientifico del Sito Unesco - Resta tanto ancora da fare ma l’amministrazione Manfredi assieme al ministro Sangiuliano sembra molto impegnata nella rigenerazione del grande patrimonio storico, artistico e culturale della città. Palazzo Fuga e i Girolamini ne sono la conferma».

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