Napoli, sparatoria a Bagnoli: faida di camorra, 17enne ferito per errore

Il ragazzo colpito per fatalità: l'obiettivo dei killer era qualcuno legato al clan Esposito

La polizia a Bagnoli
La polizia a Bagnoli
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 19 Aprile 2024, 23:26 - Ultimo agg. 20 Aprile, 09:05
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Alla fine la fortuna ci ha messo la mano, e se non si conta un nuovo innocente ucciso per errore è solo un caso. Ma dietro la sparatoria avvenuta a Bagnoli l’altra notte che ha portato al ferimento di un 17enne della zona torna a proiettarsi l’ombra nera della faida di camorra che si combatte nell’area occidentale. Dopo il proiettile che ha centrato una donna che era con la figlioletta in un parco giochi di Piazza Italia, a Fuorigrotta, ferendola ad una gamba, questa volta a farne le spese è stato un minorenne incensurato, appartenente a una famiglia estranea a contesti criminali.

È stato centrato ad un braccio da un proiettile vagante, destinato con ogni probabilità ad un altro giovanissimo: e dunque chi ha sparato lo ha fatto per uccidere. Ma procediamo con ordine e ricostruiamo l’evento, sul quale indaga adesso la polizia.

Manca poco alle due della notte, ma lungo via Campi Flegrei c’è ancora tanta gente in strada.

Molti i ragazzi che ciondolano all’esterno di bar e cornetterie che restano aperte fino all’alba.

All’improvviso si sente il rombo di uno scooter e si notano due persone, una delle quali - dopo avere estratto dal giubbotto una pistola - inizia a fare fuoco contro un gruppo di giovani. Tra loro c’è anche il 17enne che nemmeno realizza il pericolo, se non quando sente una fitta atroce al braccio e vede il sangue scorrere. Uno dei proiettili esplosi contro il gruppetto di ragazzi lo ha centrato, fortunatamente solo al braccio: qualche centimetro più in là e gli avrebbe perforato il cuore.

Le modalità del raid fanno pensare che il commando entrato in azione avesse come obiettivo quello di eliminare qualcuno. Ma chi sarebbe dovuto morire? E perché?

Trasportato in un comprensibile stato di choc al vicino ospedale San Paolo, il minorenne è stato medicato, e le sue condizioni non destano preoccupazione. Ma questo non attenua la gravità di quel che è successo.

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Il resto della notte di paura è quello che segue in tutti gli altri casi simili. Sul posto l’intervento della polizia, degli esperti della Scientifica, e i primi testimoni ascoltati. Acquisiti anche i filmati di alcuni impianti di videosorveglianza della zona.

Pratica affidata alla Squadra Mobile diretta da Giovanni Leuci: gli agenti stanno cercando di stabilire dinamica e movente dell’accaduto. Non credibile viene ritenuta la versione fornita da qualcuno, che ha parlato di un tentativo di rapina finito male. Diversi i colpi di pistola esplosi e repertati.

Torniamo alla domanda: chi era l’obiettivo dei sicari? Qui si entra nel campo delle supposizioni, che vanno come sempre approfondite e verificate dagli investigatori. Ma non è soltanto una suggestione l’ipotesi di ricondurre quest’ultimo agguato alla faida che sta insanguinando Fuorigrotta e i quartieri limitrofi. Si vive un gran brutto momento, da quelle parti. E il motivo è l’offensiva lanciata da alcune famiglie criminali di Soccavo e Bagnoli nel tentativo di scalzare il gruppo degli Esposito - fortemente indebolito dopo una raffica di arresti - per impadronirsi dei traffici illeciti gestiti nella zona; traffici che fanno gola: dallo spaccio di droga al racket delle estorsioni, che assicura ai delinquenti guadagni fortissimi.

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Torniamo all’altra notte. Una delle piste imboccate dagli investigatori ipotizza che nella comitiva frequentata dal 17enne ferito ci fosse qualcuno vicino al clan Esposito. Se non, addirittura, uno o più giovani componenti della famiglia: e che la missione di morte decretata da chissà chi fosse proprio diretta a uno di loro.

In altri tempi i sicari non mancavano l’obiettivo, oggi a impugnare le armi invece sono sempre più ragazzini strafatti di cocaina e poco avvezzi ad uccidere. Ecco perché poi ci scappa la vittima innocente.

Eccolo lo scenario che terrorizza Fuorigrotta: un clima di guerra combattuta da spietati e inesperti baby-boss che sognano di occupare gli spazi lasciati vuoti dagli Esposito. Ed ecco spiegato il motivo dei raid, delle stese armate, dei ferimenti, degli omicidi e tentati omicidi che si stanno susseguendo a ritmo sempre più preoccupanti In questa cappa di terrore, molti residenti di Fuorigrotta vivono rintanandosi in casa al calar del sole, e nella triste convinzione che anche il loro quartiere si stia trasformando in uno dei tanti territori del far west napoletano.

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