Bagnoli, Manfredi “avverte” De Luca: «Basta polemiche»

Il sindaco esalta il ruolo di Napoli: «Centrale in Europa e Mediterraneo»

Il sindaco Gaetano Manfredi all'assemblea della Bcc
Il sindaco Gaetano Manfredi all'assemblea della Bcc
di Luigi Roano
Sabato 4 Maggio 2024, 23:35 - Ultimo agg. 5 Maggio, 11:03
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«Le polemiche non portano a nulla». Un telegramma, volendo anche un avvertimento quello che il sindaco Gaetano Manfredi invia al presidente della Regione Vincenzo De Luca ritornato a scagliarsi contro di lui questa volta sul tema Bagnoli. L’ex rettore - nella sostanza - andrà avanti per la sua strada su Bagnoli e su tutto quello che riguarda la città e il suo rapporto con il Governo saldamente istituzionale.

«Io - spiega Manfredi - sono sempre concentrato sulle cose da fare. Penso che dobbiamo evitare di entrare in polemiche che alla fine non portano a un risultato concreto». La location da cui parla il sindaco è quella della Galleria Italia dove il quotidiano “Domani” diretto da Emiliano Fittipaldi ha organizzato una serie di interviste su un tema che sta molto a cuore a Manfredi: «Il futuro del sud e del Mediterraneo».

E per il sindaco «Napoli è centrale in Europa e nel Mediterraneo. È molto importante - dice - che si sia ritornati in questa prospettiva di una Napoli che non guarda a se stessa ma guarda alla dimensione europea ed euro mediterranea. Perché è il luogo naturale nel quale Napoli può dare un contributo, può avere una funzione molto importante per l’Europa, come grande ponte verso l'Africa, verso il Mediterraneo allargato e poi può anche svilupparsi in una dimensione internazionale». Oltre a Manfredi sono stati intervistati, tra gli altri, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la ministra per l’Università Anna Maria Bernini e Lucia Annunziata candidata del Pd alle Europee.

Parola ancora a Manfredi: «Napoli ha sofferto - dice - troppi anni di dibattito improduttivo. Noi invece abbiamo la necessità di lavorare sulle grandi infrastrutture, sulle grandi opere di cui ha bisogno la città e la sua area metropolitana, perché noi dobbiamo pensare a tutta l’area metropolitana per creare quelle condizioni di sviluppo che sono necessarie per il Mezzogiorno e per la nostra regione». Il riferimento è alle critiche subite per avere portato a casa nel decreto coesione 1 miliardo e 200 milioni dal Governo proprio per Bagnoli. «Napoli - conclude - è la grande città trainante del sud e del Mediterraneo, sono concentrato su questo per poter realizzare le prospettive di sviluppo. Penso che stiamo raggiungendo risultati importanti, affrontando tematiche che sono bloccate da decenni, ad esempio il caso di Bagnoli è una di quelle e quindi non mi faccio distrarre da altro».

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Bersaglio delle critiche di De Luca è anche il ministro Sangiuliano che con Manfredi invece va d’accordo al di là delle naturali e sostanziali differenze politiche: «Le polemiche? Noi lavoriamo - dice il ministro - su progetti nell’interesse dei cittadini, stiamo facendo tantissimo in Campania. Più volte ho ricordato che in questo momento sono attivi 800 milioni di stanziamenti del ministero della Cultura, diretti sul territorio della Campania». Il ministro sul tema polemiche e politico però non si sottrae: «Io con Manfredi - dice - vado d’accordo, pensiamo a fare le cose. La politica deve fare un salto in avanti e vale a dire che in una cornice unica che è la nostra Costituzione dove si condividono determinati valori ognuno poi fa quello che deve fare e io penso a fare le cose». Il ministro rivendica «il cantiere dell’Albergo dei Poveri, che diventerà la più grande infrastruttura culturale d’Europa, abbiamo acquisito l’edificio dell’ex Monte di Pietà in via dei Tribunali che diventerà il Museo di Totò e nei progetti speciali c'è già il finanziamento per questo intervento. Non sono annunci, sono cose sulle quali ci sono degli stanziamenti. A Capodimonte è attivo il cantiere per un intervento di 40 milioni per l’efficientamento energetico. Andate a vedere se le cose sono state fatte o non sono state fatte. A me interessa soltanto questo». Sangiuliano sul suo futuro politico, a chi gli chiede se pensa di candidarsi proprio alla Regione, risponde così: «Farò il ministro della Cultura del secondo governo Meloni...». In questo contesto, i ragionamenti di Manfredi e di Sangiuliano sembrano evidenziare un certo isolamento politico del governatore. Anche se la sensazione è che quella di De Luca sembra essere una precisa strategia politica: il governatore è politico navigato e sa che fare le pulci a chi governa - come spesso se ne fanno a lui da presidente della Regione - porta se non voti una certa visibilità. Soprattutto se si pensa che nel Pd per ora non gli hanno dato il via libera per il terzo mandato all’ente di Santa Lucia. E i rapporti con la segretaria Elly Schlein sono piuttosto burrascosi. La certezza invece è che la Campania è l’unica Regione che non ha firmato l’accordo con il Governo sugli Fsc - Fondi sviluppo e coesione - che vale 6 miliardi. Con il Governo e con Fitto lo scontro ora si è spostato nei tribunali amministrativi. 

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