Sicut Sagittae, festival di musica barocca: il canto e la danza protagonisti dell'edizione 2022

Sicut Sagittae, festival di musica barocca: il canto e la danza protagonisti dell'edizione 2022
di Enrica Buongiorno
Sabato 10 Settembre 2022, 19:22
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Il canto e la danza protagonisti della VII edizione del Festival di Musica Barocca Sicut Sagittae, che apre la stagione concertistica del centro di Cultura Domus Ars di Carlo Faiello. Prodotto dal Il Canto di Virgilio, in collaborazione con l’Associazione Cappella Neapolitana– Antonio Florio.

Il festival, che apre i battenti martedì 13 settembre alle 20, prosegue con tre date ad ottobre una a novembre, si concluderà il 7 dicembre col carismatico ensemble di strumenti a fiato storici Into the Winds, nell’ambito della rete europea della musica antica Rema. 

Il Festival sarà inaugurato dalla seducente voce del soprano napoletano Maria Grazia Schiavo (in foto), accompagnata al pianoforte da Maurizio Iaccarino, in un programma dedicato alle donne protagoniste delle opere di Mozart, tra amori, tradimenti e gelosie, con il concerto Le Donne Mozartiane.

Amori e Gelosie. Pamina, Donna Anna, Ilia, Donna Elvira, in arie e recitativi dal Don Giovanni, Le Nozze di Figaro e l’Idomeneo, rivivranno con tutta la loro bellezza sul palco della Domus. 

Seguono, il 4 ottobre, due monografie dedicate a due personalità straordinarie di cantanti del primo Seicento: Barbara Strozzi, scandalosa nella sua libertà artistica nella Venezia delle Accademie letterarie, con la voce di Angela Luglio e l’arciliuto di Ugo Di Giovanni; e poi il 9 ottobre Giulio Caccini, il padre della monodia accompagnata e autore della raccolta Le nuove Musiche, le cui gemme vocali sono interpretate dall’ormai consolidato duo di Ester Facchini (voce) e Franco Pavan (chitarrone). Il canto è declinato anche nelle modalità del sacro, in questo caso attraverso la specifica lente di osservazione della Settimana Santa a Napoli tra Sei e Settecento, il 22 ottobre, con musiche di Nola, Prota e Gallo, dirette da Rosario Totaro alla testa del suo gruppo vocale e strumentale Mysterium Vocis, di cui quest’anno ricorre il trentennale. Passando alla danza e alla musica strumentale, il 23 novembre,il concerto di Luigi Trivisano illustra bene tre secoli di tradizione tastieristica nella penisola iberica, da Antonio de Cabezón all’arrivo sconvolgente del napoletano Domenico Scarlatti, adottato in quella terra e che influenzò compositori come Seixas e Soler. L’ultimo appuntamento, il 7 dicembre, è realizzato nell’ambito della rete europea della musica antica Rema, in cui la cappella Neapolitana è inserita, con l’invito rivolto al giovane ensemble francese “Into the Winds”, per la prima volta in Italia meridionale: saranno eseguite rare composizioni per consort di strumenti a fiato, dal tardo medioevo al pieno rinascimento europeo, esplicitamente riferite al mondo del ballo di corte e di società. 

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