Napoli, artista serba fa rivivere ​la Venere degli stracci

Slobodanka Ciric ha posato in piazza Municipio accanto ai resti dell'opera bruciata

La performance di Slobodanka Ciric
La performance di Slobodanka Ciric
di Giovanni Chianelli
Lunedì 17 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:41
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Ne ha parlato tutto il mondo e da molte parti gli amanti dell’arte si sono mobilitati in suo sostegno. Dopo l’incendio di mercoledì scorso che ha distrutto la “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto si è scatenata una gara di solidarietà perché l’opera torni e non smetta di parlare.

C’è chi, addirittura, ha provato a interpretarla per farla rinascere simbolicamente e invitare alla sua ricostruzione: ieri mattina in piazza Municipio l’artista serba Slobodanka Ciric ha posato accanto allo scheletro della scultura del maestro biellese, vicino i resti incendiati, riproducendo in formato minore e in carne e ossa la statua; accanto a lei, in posizione frontale per rispettare la versione originale, ha posto un cumulo di panni colorati in rappresentanza dei famosi stracci da cui sono partite le fiamme appiccate, con ogni probabilità, da un clochard.

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Lei era completamente nuda, col corpo dipinto da una pittura chiara dalle tinte del gesso, un body painting in grado di conferire all’azione artistica un effetto di verosimiglianza maggiore. A differenza dell’opera incendiata stringeva tra le mani un cartello che riportava una scritta. Il testo recitava: “La fenice rinascente e tu vivi, ama, sogna...”. Il titolo della performance è “La Venere-Fenice | RigenerAzione” ed è andata in scena per un’ora, dalle 9 alle 10; è nata da un’idea di Mila Maraniello con il coordinamento di Giuseppe Giorgio.

L’accostamento alla leggendaria Araba Fenice è ricorso nelle dichiarazioni dell’artista: «Dopo aver vissuto per 500 anni prima di morire costruiva un nido sulla cima di una quercia, accatastava piante balsamiche e si adagiava al sole, lasciando che quest’ultimo la bruciasse. Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova fenice» ha raccontato. Un modo per inviare un messaggio a Pistoletto, alla città di Napoli, persino all’autore del gesto: «Con questa mia iniziativa intendo esprimere la piena solidarietà al maestro Michelangelo Pistoletto e alla intera città di Napoli, nutrice di sé e sempre da sé nutrita, nido di stracci e cenere da dove, proprio come la Fenice, rinascerà una nuova “Venere degli stracci”, ne sono certa». 

Una piccola folla di persone ha circondato la Ciric e nonostante il gran caldo già dal primo mattino diversi tra turisti e passanti hanno scattato foto, un po’ come succedeva con l’originale andata in cenere e come è accaduto da quando è stata distrutta. «Ho scelto una domenica dal caldo record, una domenica di tanti al mare, ricordando che esiste un mondo che non scappa verso l’ennesimo errore» ha detto ancora la serba. «La mia cartolina vivente serve a chiedere scusa a nome di chi ama e pensa che il domani è frutto di tante mani che colorano il buio di una notte sbagliata. Ho scelto di calpestare le lacrime di quanti, pur discutendo, amano la provocazione artistica realizzata in piazza Municipio». E chissà se le “emozioni incenerite”, come le ha chiamate la stessa Ciric, riusciranno a dare un’accelerazione alla macchina della solidarietà per ricostruire la “Venere”: oggi parte la raccolta fondi ufficiale avviata dal Comune che l’ha affidata all’associazione L’Altra Napoli presieduta da Ernesto Albanese.

Venerdì pomeriggio è stato aperto il conto corrente dalla onlus e da stamattina iniziano le donazioni per la realizzazione dell’opera; versando un bonifico intestato a “L’Altra Napoli Ente Filantropico” con la causale “L’Altra Napoli per Venere” si potrà contribuire al raggiungimento dei 200mila euro utili a fare rinascere la scultura, come auspicato dal sindaco Gaetano Manfredi: “Ricostruire la “Venere degli stracci” nei modi e nelle forme che vorrà darle Michelangelo Pistoletto è una maniera per risorgere e rigenerarsi dopo l’incendio che l’ha distrutta c’è bisogno che la spinta venga dal basso con il sostegno di tanti napoletani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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