Granchio blu, individuata nuova specie nell'Adriatico: «Ma per ora non c'è doppia invasione»

Dopo quella originaria delle coste atlantiche, è stata individuata da un gruppo di ricercatori del Cnr-Irbim di Ancona

Granchio blu, individuata nuova specie nell'Adriatico: cosa dicono gli studiosi
Granchio blu, individuata nuova specie nell'Adriatico: cosa dicono gli studiosi
Martedì 29 Agosto 2023, 14:57 - Ultimo agg. 1 Settembre, 09:25
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Una seconda specie di granchio blu è stata trovata in provincia di Ancona. Dopo quello arrivato recentemente nel mar Adriatico - originario delle coste atlantiche americane - un nuovo tipo di granchio è stato appena individuato da un gruppo di ricercatori del Cnr-Irbim di Ancona. 

Granchi blu in Italia: da pericolo a risorse

La scoperta

Arrivato dal Mar Rosso e dall'Oceano Indiano occidentale, il nuovo granchio sembra essere qui sempre a causa del trasporto navale. Secondo gli esperti, però, «il Nord Adriatico non è ancora un ecosistema ospitale per questa specie, quindi non dovrebbe esserci il rischio di una doppia invasione di granchi blu». 

Come affermato da Ernesto Azzurro, uno dei ricercatori del gruppo guidato da Fabio Grati, «il granchio blu del Mar Rosso Portunus segnis, morfologicamente ed ecologicamente simile al granchio blu Atlantico Callinectes sapidus, ha già colonizzato, attraverso il Canale di Suez, i settori più orientali del Mediterraneo, con conseguenze inizialmente drammatiche per la pesca tunisina».

«Oggi, però, questa specie è una delle risorse di pesca più importanti per la Tunisia, trasformata e commercializzata nei mercati esteri.

Anche il granchio blu del Mar Rosso, come il granchio blu americano, trova il suo habitat ideale tra gli ambienti lagunari e il mare aperto - aggiunge Azzurro - e può sviluppare popolazioni con altissime abbondanze».

LO STUDIO

Lo studio italiano fornisce la prima evidenza della presenza del granchio blu del Mar Rosso nel Mar Adriatico. «Questo importante risultato è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione con i pescatori locali - prosegue Grati - che hanno catturato la specie e prontamente avvertito il nostro Istituto».

Secondo gli autori dello studio, anche questo secondo arrivo è probabilmente dovuto al trasporto navale, in particolare alle acque di zavorra, acque che vengono prelevate o rilasciate dalle navi per mantenere la stabilità e il bilanciamento durante la navigazione. Tuttavia, per il momento sembra lontano il rischio di una doppia invasione. «Considerate le caratteristiche ecologiche del granchio blu del Mar Rosso e il suo range di tolleranza termica, pensiamo che il Nord Adriatico non sia ancora un ecosistema ospitale per questa specie e questo dovrebbe al momento scongiurare il rischio di una doppia invasione di granchi blu in Adriatico - spiega Azzurro - Il cambiamento climatico sta tuttavia aumentando la vulnerabilità del nostro mare a questo tipo di colonizzazioni, quindi il fenomeno va monitorato attentamente attraverso una strategia nazionale». 

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