Donnarumma dopo la rapina: «Temevo che facessero male ad Alessia. Per paura ha consegnato tutto ai ladri»

Il portiere della Nazionale e del Psg ha raccontato cosa è successo la scorsa notte

Gianluigi Donnarumma, le prime parole dopo la rapina: «Temevo che facessero male ad Alessia: per paura ha consegnato tutto ai ladri»
Gianluigi Donnarumma, le prime parole dopo la rapina: «Temevo che facessero male ad Alessia: per paura ha consegnato tutto ai ladri»
Sabato 22 Luglio 2023, 11:17 - Ultimo agg. 21:09
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Paura all'ombra della Torre Eiffel. Un quarto d'ora in tutto, ma che ha lasciato Gianluigi Donnarumma e la sua fidanzata Alessia Elefante sotto choc. A Parigi una banda di ladri ha fatto irruzione nella casa del portiere del Psg e della Nazionale italiana, li ha spogliati, legati e poi hanno portato via un bottino da circa 500mila euro. Il portiere, in particolare, sarebbe rimasto ferito per via di due colpi ricevuti alla testa dai ladri. Dopo lo spavento inziale, ora il portiere ha deciso di raccontare cosa è successo in quella maledetta notte.

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Cosa è successo

Secondo le ricostruzioni dei media francesi, la banda è arrivata nell'XVIII arrondissement (dove abitano Donnarumma e la compagna, ndr.) e prima di entrare in casa del portiere ha colpito e messo ko anche il custode del palazzo.  Alle 3 di notte l'assalto al palazzo di avenue Montaigne.

Sono quattro i malviventi che hanno fatto irruzione questa notte nella casa del portiere italiano del Paris Saint-Germain Gianluigi Donnarumma, secondo i primi elementi dell'inchiesta rivelati da fonti della polizia francesi. I fatti si sono svolti intorno alle tre di notte nella sua residenza di avenue Montaigne, tra i viali più chic di Parigi, tra la Senna e gli Champs-Elysées. Secondo fonti di polizia, la coppia è stata oggetto di violenze, legata e minacciata «all'arma bianca».

 

 

Lo choc dopo la rapina

Una sintesi perfetta, nonostante la paura provata dal portiere della nazionale italiana: «Mi hanno immobilizzato, lei consegnava ai rapinatori tutto. Ero impotente e avevo paura per Alessia. Penso sia la sensazione peggiore che si possa provare». Parole, quelle di Gigio Donnarumma, che arrivano dopo la drammatica rapina nella sua casa di Parigi, nella notte tra giovedì e venerdì, quando lui e la compagna Alessia Elefante sono stati rapinati nella loro casa dello huitième arrondissement, in pieno centro. Da sottolineare che la casa del presidente Emmanuel Macron, e di tutti i francesi, si trova a meno di un chilometro.

«Sono stato immobilizzato - spiega  Donnarumma a Libero - e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso». Beni materiali, per circa mezzo milione di euro, ma non solo.

Il portiere della Nazionale e del Paris Saint-Germain è stato fatto mettere in ginocchio, girato e legato, completamente impossibilitato a muoversi. Un ragazzone grande e grosso, annientato e picchiato. Ha tentato di reagire, venendo colpito alla testa.

«Non posso entrare troppo nei dettagli - spiega - Ci sono le indagini in corso. Io e la mia fidanzata abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel». Lo stesso in cui erano fuggiti dopo l’allontanamento dei rapinatori e dopo essersi liberati, per dare l’allarme.

«La paura è stata tantissima , ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non «mastico» così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male».

Donnarumma oggi partirà insieme al Psg per la tournée in Giappone. Superate le solite critiche dei tifosi e della stampa, si prepara alla sua terza stagione sotto la Tour Eiffel. Con un po’ di timori per la sua casa, comunque custodita , a un passo dagli Champs Elysées.

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