Stupro e sequestro di una 17enne conosciuta in discoteca: condannato a 16 anni di carcere. Daniel Nuori, ventenne di Pomezia, ieri era in aula mentre il collegio del Tribunale emetteva la sentenza.
Ora tornerà in carcere, così come chiesto dalla pubblica accusa. Non erano invece in aula la vittima e i suoi genitori, che nel procedimento si sono costituiti parte civile e che dalla prima denuncia hanno chiesto giustizia.
Nuori due anni fa era impiegato in un’agenzia di sicurezza e lavorava nella security di una discoteca del Viterbese.
In poco tempo l’imputato si sarebbe infilato in casa della ragazza, affermando di essere il suo fidanzato. E manipolandola l’avrebbe costretta a seguirlo in un motel: qui la giovane sarebbe stata stuprata per giorni.
A capire che qualcosa non andava sarebbero stati i genitori della 17enne. La ragazza aveva lividi sulle braccia e non era più la stessa. Il giovane, intuendo che il suo piano iniziava a incrinarsi, poi ha minacciato la giovane; minacce che riguardavano tutti i suoi parenti, compresi genitori e fratelli.
Non solo: in un momento di ira si sarebbe scagliato con violenza anche contro i “suoceri”. Scatto che gli è costato l’arrivo dei carabinieri e il primo arresto. Il ragazzo di Pomezia per questi fatti è stato arrestato due volte. La prima a dicembre 2019 e poi nuovamente nella primavera del 2020.
L’imputato, difeso dall’avvocato Luigi Mancini, oltre che per violenza sessuale è stato condannato anche di sequestro di persona, rapina e lesioni, con l’aggravante della crudeltà. Il giovane durante il procedimento è stato dichiarato capace di intendere e volere; per questo motivo è uscito dalla residenza protetta e l’accusa ne aveva chiesto la misura cautelare in carcere. Richiesta prima respinta dal collegio del Tribunale, lo stesso che ieri lo ha condannato a 16 anni.
Nel corso delle udienze, tutte a porte chiuse per la minore età della vittima, ha testimoniato un’altra ragazza. Anche lei sarebbe stata abbordata in discoteca e costretta a seguirlo in un motel.