Pontecagnano Faiano, condizioni disumane al Cpr di Milano: inchiesta chiusa per società campana, emergono responsabilità

La società che gestiva il Cpr, la Martinina srl, per la procura di Milano ha delle responsabilità: avviso di conclusione indagini

Il Cpr di Milano
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Venerdì 10 Maggio 2024, 15:45
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La Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta, in vista della richiesta di processo, sul caso del Centro di permanenza rimpatri di via Corelli che, il 13 dicembre scorso, era stato di fatto commissariato col sequestro del ramo d'azienda della Martinina srl, società con sede a Pontecagnano Faiano che gestiva il Cpr. Le indagini per frode in pubbliche forniture e turbativa avevano fatto emergere, ai primi di dicembre con un'ispezione della guardia di finanza, le condizioni «disumane» e «infernali» in cui vivevano i migranti, tra «cibo pieno di vermi», assenza di mediatori culturali e linguistici, l'uso costante di «psicofarmaci», letti e bagni fatiscenti, solo per citare alcuni fatti riscontrati nell'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria e coordinata dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri. Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio, dunque, per i due amministratori di fatto e di diritto della srl, Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso, e tra l'altro la Martinina è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Dall'avviso di conclusione indagini, inoltre, emergono una serie di altre imputazioni a carico di Forlenza per turbativa perché, scrivono i pm, «quale amministratore di fatto di Engel Italia srl e Martinina srl» avrebbe presentato «documentazione contraffatta» partecipando ad altre «gare d'appalto» sulla gestione, in particolare, di centri di accoglienza per stranieri richiedenti asilo, tra Milano, Salerno, Brindisi e Taranto. Il Cpr di Milano, intanto, dopo la convalida del sequestro il 21 dicembre scorso, è gestito ora da un amministratore giudiziario, il commercialista Giovanni Falconieri. 

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