Studio Senese Cesport ai playout,
la vigilia scaramantica di Buonocore

Fabrizio Buonocore
Fabrizio Buonocore
di Diego Scarpitti
Venerdì 7 Giugno 2019, 19:33
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Vigilia con regalo. I suoi trascorsi vincenti sono noti. Figlio d’arte, suo padre Alfonso, detto «Fofò», partecipò a due edizioni delle Olimpiadi in due differenti discipline: nuotatore ad Helsinki ’52, pallanuotista a Melbourne’56. Nata in famiglia, naturalmente, la passione per l’acqua clorata. Attuale capitano della Studio Senese Cesport, impegnata domani nella finale playout contro Brescia Waterpolo a Casoria, Fabrizio Buonocore ha ricevuto un singolare pallone di colore rosso. Ne spiega il significato il difensore napoletano. «Vorrei che questo pallone tornasse a casa sua, a Napoli. Nelle mani di chi può prendersene cura». Così Irene Kurtini, figlia dell’allenatore croato Joko, che traghettò il Posillipo dalla B alla serie A, rivolgendosi al pallanuotista-commercialista. «Finalmente è arrivato. Quante volte ho sentito parlare di questi palloni e di quanto era impegnativo giocare con essi, farli rimbalzare era un’impresa. Quando le braccia iniziavano a fare male, tirare su questi palloni inzuppati d’acqua era molto difficile. Di ritorno da un lunghissimo viaggio, finalmente è qui: ce ne prenderemo cura papà ed io. Speriamo sia di buon auspicio per la pallanuoto napoletana», auspica Buonocore.

In carriera ha sempre indossato la calottina numero 2, come suo padre del resto. Desiderosa di mantenere la categoria, la Cesport si affida alla comprovata e longeva esperienza del suo capitano. «Domani affrontiamo gara 1 contro una formazione giovane, che non ha nulla da perdere. Dovremo imporre il nostro gioco e far sì che la serie inizi nel migliore dei modi», spiega Fabrizio (nella foto di Manuel Schembri), motivando i suoi compagni. Nella regular season i lombardi di Aldo Sussarello hanno chiuso penultimi il girone Nord. Prova a lanciare il cuore oltre l’ostacolo e partire con il piede giusto la formazione gialloblu, diretta dal tecnico Paolo Iacovelli. Sfruttare il fattore casa sarà determinante per i ragazzi del presidente Giuseppe Esposito, così da chiudere definitivamente i giochi definitivamente in gara 2 e andare in vacanza. Poi sarà tempo di Universiadi all’ombra del Vesuvio.
 
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