Maxidebito e scadenze Turris, l'ora più difficile una cordata per salvarla

Canoni arretrati, Comune tra i creditori. In dubbio anche l'uso dello stadio Liguori

Maxidebito e scadenze Turris, l'ora più difficile una cordata per salvarla
Maxidebito e scadenze Turris, l'ora più difficile una cordata per salvarla
di Teresa Iacomino
Sabato 18 Maggio 2024, 08:53
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Una cordata di imprenditori per salvare la Turris. È l'ultima ipotesi che trapela sul futuro del club senza presidente dopo le dimissioni di Antonio Colantonio, quando alla scadenza per la regolare iscrizione al prossimo campionato di serie C mancano poco più di due settimane. In questi giorni si starebbero susseguendo vari incontri a più livelli, coinvolgendo rappresentanti istituzionali. I nomi delle persone che sarebbero state avvicinate restano al top secret, anche se non mancherebbero imprenditori locali, alcuni dei quali già in passato impegnati in iniziative di carattere sportivo.

Stando ai bene informati, notizie più certe potrebbero venire fuori all'inizio della prossima settimana. Anche perché nei prossimi giorni la Turris dovrà garantire una serie di passaggi burocratici propedeutici alla formalizzazione dell'iscrizione al prossimo torneo. Il più importante, è quello legato alla individuazione dello stadio che ospiterà le partite interne. In tempi normali non ci sarebbero dubbi sul Liguori, che non ha "saltato" una gara da quando i biancorossi sono tornati a giocare tra i professionisti. Ma la società ha accumulato debiti ingenti anche col Comune in merito alla gestione dello stadio (per tutto l'anno ancora una volta affidata alla Turris). Canoni arretrati per oltre centomila euro sarebbero lamentati dall'ente, che sarebbe entrato a far parte dei creditori interessati alla richiesta di ristrutturazione del debito avviato dal club al tribunale di Torre Annunziata (la decisione entro l'11 giugno).

Proprio la procedura per ridurre l'ammanco di quasi 1,6 milioni contratto dal sodalizio (per lo più con l'Erario, stando almeno a quanto ripetuto a più riprese da Colantuono) è uno degli argomenti che interesserebbe anche i componenti della costituenda cordata, nella quale potrebbero rientrare lo stesso Colantonio, altri soci di minoranza e sponsor delle passate stagioni. Non si sarebbe parlato di questo, in un incontro che ha visto confrontarsi una parte della tifoseria, Antonio Colantonio e il fratello Giuseppe.

L'ormai ex patron avrebbe in pratica ribadito quanto scritto sul profilo social del club: «Nelle ultime settimane - recita un comunicato stampa ho avuto modo di ascoltare e contrattare innumerevoli persone, ma ad oggi nessuna offerta concreta per l'acquisizione della Turris è stata formulata. Sono in contatto con il sindaco Luigi Mennella, anche lui impegnato nella ricerca di imprenditori locali. Vorrei rimarcare e ripetere il mio disimpegno: continuerò ad operare e ad attuare tutto ciò che è in mio potere fino alla fine della stagione sportiva».

Rebus Menichini

Parlare di aspetto tecnico in questo momento così delicato per i futuri assetti societari, diventa dunque difficile. Menichini, per la clausola contenuta nell'accordo sottoscritto all'atto del suo arrivo, con la salvezza diretta raggiunta sul campo, ha diritto ad un altro anno di contratto. Gli inevitabili silenzi del club, però, non fanno altro che compromettere un'intesa che appariva già tutt'altro che in discesa. Tra coloro che vantano un altro anno di contratto, c'è un "senatore" come Giannone, che ricorda: «Anche in passato c'è stato un momento in cui si stava concretizzando l'addio del presidente. Alcuni sperano che possa rimanere Colantonio, anche perché non si sa a cosa si può andare incontro. Quello che sarà lo vedremo con il tempo».
 

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