Acerbi, Juan Jesus e il razzismo: l'interista escluso dalla Nazionale, rischia dieci giornate di squalifica

Un lungo stop significherebbe campionato finito per il difensore

Il caso Acerbi-Juan Jesus
Il caso Acerbi-Juan Jesus
Lunedì 18 Marzo 2024, 19:15 - Ultimo agg. 23:54
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Le scuse immediate in campo e il «perdono» in diretta tv di Juan Jesus non sono bastate ad evitare a Francesco Acerbi la bufera sollevata dall'espressione razzista che avrebbe usato ieri, giornata mondiale contro tutte le discriminazioni, nei confronti del giocatore del Napoli. Il primo contraccolpo è arrivato in mattinata, con la decisione del ct, Luciano Spalletti, di escludere il difensore dal gruppo della nazionale in partenza per gli Usa per una doppia amichevole in preparazione di Euro 2024.

E se l'Inter annuncia un confronto col giocatore per chiarire l'accaduto, incombe un'inchiesta della Procura federale. Le sanzioni previste per offese razziste prevedono minimo dieci giornate di squalifica, che significherebbero per il difensore campionato finito. Il nerazzurro afferma, lo ha detto al ct e anche poi ai microfoni, di non aver pronunciato frasi razziste, ma quanto avvenuto in campo al Meazza tra Acerbi e Juan Jesus è tutto da ricostruire, anche in base a quanto riferito dal brasiliano all'arbitro la Penna e al successivo referto.

«Non mi sta bene, mi ha detto 'sei un negro' e questo non mi sta bene», avrebbe detto con veemenza il giocatore del Napoli in base alle immagini, che hanno fatto subito il giro del web e dei social.

Juan Jesus a fine partita ha poi smorzato la vicenda, sostenendo che «in campo ci sta dire di tutto, lui ha visto che è andato oltre e ha chiesto scusa», ma le parole non potevano bastare a chiuderla, specie a fronte di un giocatore chiamato solo poche ore dopo a rappresentare l'Italia. E stamattina, nel raduno a Roma, Acerbi si è trovato a fornire la propria versione al ct e ai compagni di squadra sulla presunta espressione razzista spiegando che non c'era da parte sua «alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista».

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L'esclusione però è arrivata inevitabile, «per garantire la necessaria serenità alla Nazionale e al calciatore», ha spiegato la Figc. Spalletti dal raduno si è detto molto dispiaciuto di dover decidere per questioni simili, ma anche che «bisogna stare attenti quando denunciamo un episodio del genere». «Abbiamo visto Francesco in difficoltà - ha concluso - ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti». Acerbi ha lasciato quindi il raduno - al suo posto è stato convocato il giallorosso Gianluca Mancini - ed è partito per Milano, mentre l'Inter faceva sapere di «aver preso atto della comunicazione della Figc» e di riservarsi di avere «quanto prima un confronto con il proprio tesserato al fine di far luce sulle esatte dinamiche di quanto sia accaduto ieri sera».

Intercettato all'arrivo in stazione Centrale, Acerbi ha dato la sua versione: «Frasi razziste dalla mia bocca non sono mai uscite. Sono 20 anni che gioco a calcio e so quello che dico. Sono tranquillo». Secondo il suo agente, Federico Pastorello, ieri c'è stato «un diverbio in campo ma senza usare un'espressione o una frase razzista: è stato uno scontro di gioco, poi magari c'è stata una parola al posto di un l'altra, ma la parola 'negro' non è stata usata».

Il Napoli non si è espresso direttamente sulla vicenda, ma sul profilo twitter ufficiale è stato pubblicato un video dal titolo «Da Napoli al mondo, gridatelo ad alta voce: no al razzismo», con i calciatori azzurri inquadrati in primo piano che dicono nella rispettiva lingua frasi contro il razzismo

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