Alemao compie 60 anni
dal gol a Stoccarda alla monetina

E Alemao festeggia 60 anni

Alemao compie 60 anni dal gol a Stoccarda alla monetina
di Francesco De Luca
Lunedì 22 Novembre 2021, 19:30 - Ultimo agg. 23 Novembre, 12:28
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La sua storia napoletana non è solo quella moneta da 100 lire che lo colpì alla testa l'8 aprile del 1990 sul campo dell'Atalanta. La storia di Ricardo Rogerio de Brito detto appunto Alemao (il Tedesco per i suoi capelli biondi), sessant'anni oggi, è fatta anche e soprattutto di trionfi. La Coppa Uefa (segnò un gol nella finale a Stoccarda), il secondo scudetto, la Supercoppa italiana. «Ho vissuto anni indimenticabili a Napoli, accanto a Maradona, a cui rivolgo sempre un pensiero carico di amore», dice Alemao, che è uscito dal mondo del calcio.

Finita la carriera, era diventato procuratore e aveva collaborato con il Napoli nel 2001 per l'ingaggio di Edmundo, una meteora nella seconda parte del campionato concluso con la retrocessione. Della città e della squadra continua ad avere uno stupendo ricordo, anche se quell'avvenura cominciò male. Alemao, centrocampista dell'Atletico Madrid, era stato scelto da Luciano Moggi nell'estate dell'88, dopo lo scudetto perso nel testa a testa con il Milan e la rivolta dello spogliatoio contro l'alleanatore Ottavio Bianchi. Tra i ribelli c'era uno dei perni della squadra, il centrocampista Salvatore Bagni, e per rafforzare la mediana il dirigente scelse Alemao, preso con un blitz notturno a Madrid.

Ma l'inizio fu problematico perché il Tedesco fu colpito da epatite virale. Poi diede prova della sua classe e del suo vigore, partecipando alla conquista della Coppa Uefa. E poi lo scudetto, vinto nel '90 anche grazie al suo contributo.

Sulla storia della moneta si continua a speculare a distanza di oltre trent'anni. Dalla parte del Milan - Arrigo Sacchi ma anche Marco Van Basten - buttano ancora fango sul Napoli. La realtà è che i rossoneri, anche senza l'assegnazione della vittoria (2 punti) al Napoli, avrebbero perso il titolo. Nel mirino finì anche il massaggiatore Salvatore Carmando, che disse ad Alemao di stendersi per terra. In realtà, era stato Maradona a dire all'orecchio del compagno brasiliano: «Resta a terra, ci danno la vittoria a tavolino». I casi della vita hanno voluto che proprio a Bergamo, con la maglia dell'Atalanta, Alemao chiudesse la carriera di grande centrocampista e di leader silenzioso.

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