Cuore azzurro e dirigente del Napoli per sempre. Carlo Iuliano aveva concluso il suo ciclo dirigenziale nell'amatissimo club quando fallì la Ssc Napoli nel 2004: un'epoca che finiva, sembrò il segno del destino. Aveva inventato alla fine degli anni Sessanta il ruolo di addetto stampa nel calcio, era stato l'uomo di fiducia di Corrado Ferlaino e il dirigente più vicino a Diego Armando Maradona, che seguì poi da inviato dell'agenzia Ansa durante i Mondiali del '90 e nell'esperienza a Siviglia nel '92. Iuliano era un giornalista vero, un dirigente calcistico vero ma soprattutto un marito e un padre vero. E martedì 7 settembre la moglie Anna e la figlia Raffaella lo ricorderanno durante la consegna del Premio Carlo Iuliano a Lacco Ameno, organizzato dall'avvocato Franco Campana, ideatore del Meeting Estate e presidente del Comitato italiano Fair Play. È stato assegnato a Marino Bartoletti, giornalista e scrittore che conosceva bene Iuliano, frequentatore del Napoli e di Napoli negli anni d'oro.
Iuliano, scomparso otto anni fa, è rimasto nella memoria dei tifosi.
Non c'erano Sky e Dazn, il calcio in tv era 90° Minuto o un tempo della gara la sera su un canale Rai e non sapevi se era quella della tua squadra del cuore. Una generazione di tifosi è cresciuta ascoltando le radiocronache di Iuliano e osservandolo accanto ad allenatori e calciatori azzurri sul campo di Soccavo e negli stadi di tutta Europa. Lui c'era sempre. Per questo i napoletani non lo dimenticheranno mai.
Prima di Bartoletti, il Premio Carlo Iuliano è stato assegnato a Carlo Gambalonga, Mario Orfeo e Riccardo Cucchi. La cerimonia è fissata alle ore 22.30 sulla terrazza del Regina Isabella di Lacco Ameno.