Maradona, i pensieri di Diego rivivono attraverso le storie di Minà

L'omaggio di Magazzini Fotografici al grande giornalista e al Campione

Diego Maradona con Gianni Minà
Diego Maradona con Gianni Minà
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Giovedì 1 Giugno 2023, 16:30 - Ultimo agg. 2 Giugno, 09:59
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Yvonne De Rosa, nel prezioso angolo di Magazzini Fotografici al centro storico, ha scelto il momento giusto per celebrare la grande figura di Gianni Minà, scomparso il 27 marzo scorso. Torinese e torinista, era cittadino del mondo. E aveva Napoli nel suo immenso cuore. Pino Daniele, Diego Maradona e Massimo Troisi sono stati tra i suoi più grandi amici. Condusse la sera del 17 maggio '87, dall'Auditorium della Rai, la festa per il primo scudetto. Quale napoletano - giornalista o meno - non avrebbe voluto avere questi privilegi?

Magazzini Fotografici, a un passo dalle botteghe dei maestri presepiai di San Gregorio Armeno dove si confondono le statuine di Diego e degli eroi del terzo scudetto, ospita le foto del libro «Fame di storie» (Editore Nicolucci, pagg. 284, euro 26), dove erano state raccolte da Minà le sue foto e le sue storie.

C'è Diego, certo. Il rapporto fu speciale tra loro e Minà ricordava con orgoglio la promessa che il capitano dell'Argentina gli fece prima della semifinale di Italia '90 contro l'Italia a Napoli: «Aspettami, poi parlerò solo con te».

«Io rispettavo il genio del pallone, ma anche l'uomo sul quale sapevo di non avere alcun diritto solo perché lui era un personaggio pubblico e io un giornalista. Per questo credo lui abbia sempre rispettato anche i miei diritti e la mia esigenza, a volte, di proporgli domande scabrose». Gliela fece, quella domanda sulla cocaina, nell'autunno del '90 in un'intervista per la Domenica sportiva, quando ormai Diego era sul viale del tramonto, perso nelle sue notti e vicino alla squalifica che scattò nella primavera nel '91. «Diego, per ironia del destino, se n'è andato da questo mondo lo stesso giorno di un altro gigante, Fidel Castro. Due uomini non banali che hanno lasciato una traccia indelebile nel gioco del calcio e della vita». 

 

Nelle stanze di Magazzini Fotografici ci sono i pezzi della vita di Minà, le foto della sua agenda che Troisi fece conoscere al mondo, la sua Olivetti 32, le cassette dei suoi reportage, alcuni davvero avventurosi. C'è la sua voglia di racconto, c'è la sua passione per i personaggi conosciuti, intervistati, diventati amici. E c'è Maradona, che sentiamo ogni giorno con noi e non sarà mai solo un ricordo.

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