Morte Maradona, nuove accuse da Giannina: «Un piano per uccidere mio padre»

Lo sfogo in tv della secondogenita del Pibe: il processo per la sua morte iniziato da pochi giorni

Lo sfogo di Gianinna Maradona in tv: "C'era un piano per uccidere mio padre"
Lo sfogo di Gianinna Maradona in tv: "C'era un piano per uccidere mio padre"
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Sabato 9 Marzo 2024, 16:34 - Ultimo agg. 10 Marzo, 09:00
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Si è appena aperto, con l'udienza preliminare, il processo per la morte di Diego Armando Maradona a carico di otto professionisti - medici e infermieri - che avrebbero dovuto assistere il Pibe nell'abitazione di Tigre, nella cintura urbana di Buenos Aires, dove invece finì i suoi giorni il 25 novembre 2020. Gianinna Maradona, secondogenita del Pibe e di Claudia Villafane, è intervenuta al programma televisivo argentino “Teleshow” per attaccare pesantemente chi lo assisteva in quel periodo, accusando quella presunta équipe medica di aver portato alla morte Diego.

Due le parole di Gianinna, che è anche la madre di Benjamin, il figlio avuto dal Kun Aguero: «Quando feci visita a mio padre nel giorno del suo sessantesimo compleanno nell'abitazione dove viveva a Bella Vista l'ho trovato che dormiva.

C'erano tante persone che mi strattonarono. Un brutto momento, fu orribile. Quelle persone avevano un piano, volevano ucciderlo e lo avevano dopato. Ho detto a Dalma, mia sorella, che dobbiamo tenere la testa alta e guardare negli occhi quelli che invece la testa devono abbassarla».

Gli otto indagati sono il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Angel Diaz, il medico coordinatore Nancy Edith Forlini, il coordinatore degli infermieri Mariano Ariel Perroni, l'infermiere Ricardo Omar Almiron, l'infermiera Dahiana Gisela Madrid e il medico Pedro Pablo Di Spagna. L'accusa formulata dai pm è di omicidio con dolo eventuale, che prevede una condanna da 8 a 25 anni.

C'è da dire che negli atti processuali, in particolare nella cartella clinica della clinica dove Diego il 3 novembre 2020 venne operato alla testa, si evidenzia che i medici suggerirono un ricovero dell'ex Campione presso una struttura sanitaria per la convalescenza e che furono le figlie ad assumersi la responsabilità di trasportarlo nell'appartamento di Tigre, dove sarebbe morto 22 giorni dopo, nell'assoluta indifferenza - secondo la tesi dei magistrati - di chi avrebbe dovuto assisterlo.

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