Napoli-Atalanta, l'ultima partita di marzo, è la sfida chiave per la rimonta Champions che gli azzurri - con difficoltà - stanno cercando di fare. Hanno sprecato 4 punti pesanti tra le partite con Cagliari e Torino, subendo le rimonte di rossoblù e granata, e adesso c'è l'occasione - con un successo - di effettuare il sorpasso sui nerazzurri, sesti a +2. Una spinta per recuperare posizioni in vista degli altri scontri diretti per l'Europa con Bologna, Roma e Fiorentina. Non arrivasse la vittoria, tutto diventerebbe più complicato, quasi impossiibile.
È auspicabile che al Maradona sabato 30 si accenda la luce di Kvaratskhelia, che quattro giorni prima sarà impegnato nella finale playoff contro la Grecia per un posto agli Europei. Un anno fa, l'11 marzo, fu straordinario nella partita contro la squadra di Gasperini, un tecnico che De Laurentiis avrebbe voluto a Napoli tredici anni fa, quando pensò di licenziare Mazzarri nonostante avesse riportato la squadra in Champions.
Un numero da urlo, quello del georgiano, tra otto avversari, portiere compreso. È questo campione che serve al Napoli per lo sprint decisivo e per supportare Osimhen, che sta smaltendo i problemi fisici che gli avevano impedito di rendere al massimo nella sfida di Champions a Barcellona e lo avevano obbligato a saltare la partita contro l'Inter.
L'Atalanta è stata, peraltro, l'ultima squadra battuta dagli azzurri fuori casa, a fine novembre, un altro sabato, quello dell'insediamento di Mazzarri.