Ancelotti Re Mida del Duemila,
l'allenatore d'oro dei Palloni d'oro

Ancelotti Re Mida del Duemila, l'allenatore d'oro dei Palloni d'oro
di Bruno Majorano
Mercoledì 5 Dicembre 2018, 07:00
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Chi trova Ancelotti, trova un tesoro. A dirlo sono i numeri, perché dal 2004 ad oggi sono sei i giocatori allenati da Carletto ad aver vinto il Pallone d'oro. Fatta eccezione per Ronaldinho e un titolo di Ronaldo (quello del 2008), tutti gli altri sono arrivati sul tetto del mondo dal punto di vista individuale soltanto dopo la «cura Ancelotti». L'ultimo in ordine di tempo è Luka Modric che ha inaugurato il suo ciclo vincente in Europa proprio con la conquista della Decima al Real Madrid quando in panchina c'era l'attuale allenatore del Napoli. Nella lista dei magnifici sei, accanto al croato, compaiono i nomi di Shevchenko (2004), Ronaldinho (2005), Fabio Cannavaro (2006), Kakà (2007) e Cristiano Ronaldo (2013, 2014, 2016 e 2017 oltre a quello del 2008, quando era allo United).

Più che un dito, è tutta la mano di Carletto a essere d'oro. Basti pensare a quelli che sono stati i capolavori più splendenti della sua collezione di talenti: Shevchenko e Kakà, infatti, hanno sollevato al cielo di San Siro il loro Pallone d'oro proprio durante il mandato in panchina di Ancelotti. Uno in attacco e l'altro alle spalle delle punte, sono stati i primi discepoli della sua dottrina. Sheva e Kakà, Kakà e Sheva, sono stati una sorta di figli in campo per l'allenatore emiliano che sulle loro qualità ha costruito il suo ciclo di vittorie in rossonero. Ecco perché è indelebile la sua mano sui successi personali dei due giocatori saliti sul tetto del mondo prima di tutto con la maglia del Milan. E quello era per tutti il Milan di Ancelotti, quasi da scriversi e leggersi come se fosse una parola sola. Quando Sheva e Kakà sono sbarcati sul pianeta serie A erano poco più che belle speranze, per diventare campioni ci è voluto del tempo, per diventare grandi campioni ci è voluto (anche) Ancelotti.
 
Discorso diverso per quel che riguarda il Pallone d'oro di Fabio Cannavaro. Il centrale napoletano, infatti, ha conquistato il titolo nell'era della maturità, in quel 2006 che lo ha visto salire sul tetto del mondo da capitano della Nazionale durante il glorioso cammino in Germania. Eppure un giovane Cannavaro si era fatto le ossa nella difesa del Parma registrata proprio da Ancelotti in panchina. È stato lì che i due si sono conosciuti e si sono trovati. Ed è per questo che nel successo del napoletano c'è anche un po' del lavoro di Carletto, quello costruito dal 1996 al 1998 in Emilia. Un po' come accaduto con Luka Modric che quest'anno è stato premiato con il Pallone d'oro dopo la terza Champions di fila con il Real e la medaglia d'argento agli ultimi Mondiali. Con Ancelotti ha vinto la Decima ed è stato proprio Carletto a trasformarlo in vera e propria stella del suo centrocampo fino al tetto d'Europa.

Altra storia, poi, quella che riguarda i percorsi di Ronaldinho e Cristiano Ronaldo. Il brasiliano meriterebbe quasi un capitolo a parte, perché la sua storia e quella di Ancelotti si sono intrecciate solo per una stagione, quella del tramonto del ciclo rossonero di Carletto. In quell'anno Dinho era all'inizio della sua parabola discendente, tanto è vero che il Pallone d'oro lo aveva già vinto (nel 2005), quando vestiva la maglia del Barcellona. Ecco perché nell'arco della stagione 2008-09, l'unica della loro convivenza in rossonero, riuscì a mettere insieme una trentina di presenze tra campionato e coppe, condite da appena una manciata di gol (10), non esattamente il bottino ideale visto il pedigree. Tra il brasiliano e l'allenatore italiano non è mai sbocciato un amore folle, al contrario di quanto accaduto tra Ancelotti e Cristiano Ronaldo ai tempi del Real. Cr7 era già una stella (con tanto di pallone d'oro già in bacheca dal 2008), ma con Carletto si creò subito feeling. Fino alla conquista della Decima con il Real nel 2014. Gol, vittorie e soprattutto abbracci: quelli tra i due non sono mai mancati e con il tempo le carezze sono continuate anche a distanza. Ronaldo è stato il terzo giocatore della carriera di Ancelotti a vincere un Pallone d'oro durante la sua stessa gestione, sintomo che tra allenatore e squadra c'è sempre una sintonia fuori dal comune. Non può essere un caso se 10 degli ultimi 15 palloni d'oro siano finiti nelle mani di giocatori allenati da Ancelotti.
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