Di Lorenzo, il ragionier Giovanni
tra Batistuta e Torricelli

Di Lorenzo, il ragionier Giovanni tra Batistuta e Torricelli
di Roberto Ventre
Venerdì 12 Luglio 2019, 08:57
3 Minuti di Lettura
Inviato a Dimaro-Folgarida

Il terzino venuto dalla gavetta, Di Lorenzo, 25 anni, il primo acquisto del Napoli. «Gli ho sempre detto di prendere esempio da Torricelli e che avrebbe fatto la sua stessa carriera perché ha umiltà e determinazione», dice Mario Giuffredi, il suo procuratore napoletano che gli augura di ripercorrere la carriera del difensore che partendo dai Dilettanti arrivò agli scudetti e alla Champions League con la Juve negli anni 90.

LA SCALATA
Un cammino lungo, tortuoso, fatto di tanta fatica e sudore nelle categorie inferiori, una strada in salita prima di approdare a un grande club di serie A. Di Lorenzo, nato a Castelnuovo di Garfagnana, un paesino vicino Lucca, da ragazzino era innamorato di Batistuta: il centravanti della Fiorentina era il suo idolo, magari un giorno da poter imitare. E nella sua prima scuola calcio a Lucca, cominciò proprio nel ruolo di attaccante che ricoprì nei primi anni di settore giovanile, all'epoca era soprannominato Batigol. A casa ci restò poco, il tempo di cominciare a formarsi nelle giovanili della Lucchese, poi il trasferimento al sud, alla Reggina, lui che è da considerare un uomo del sud visti i quattro anni a Reggio Calabria e i due a Matera.

 

DI BIAGIO E IL MOMENTO BUIO
Un momento cruciale della sua carriera lo ha vissuto proprio in quegli anni: giocava in B a Reggio Calabria e Di Biagio già stravedeva per lui, lo convocò con la nazionale Under 21 e gli fece giocare tre partite (esordio nell'amichevole vinta 4-1 in trasferta con la Slovacchia). Era il 2013, aveva vent'anni e un passo importante in avanti verso la serie A sembrava già vicino. Invece la Reggina due anni dopo per problemi finanziari non riuscì ad iscriversi al campionato e Di Lorenzo nell'estate 2015 si trovò senza squadra: si rimboccò le maniche e ricominciò in Lega Pro con il Matera e riuscì a risalire la corrente.
NAPOLI NEL DESTINO
Un ragazzo d'oro dentro e fuori dal campo. I suoi amici più stretti sono ancora quelli di quando era bambino. Giovanni si fidanzò con Clarissa quando era giovanissimo, da anni stanno insieme. «Un giorno feci con lui la scommessa: gli dissi che se l'avessi portato in una grande squadra si sarebbe dovuto sposare. La grande squadra è arrivata....», scherza il suo procuratore Giuffredi che gli ha fatto già conoscere Napoli e gustare la pizza, l'unica deroga che ogni tanto si concede a un'alimentazione sana e molto scrupolosa. «Un giorno, proprio in una pizzeria a Napoli, un cameriere si avvicinò dicendogli che lo aveva al Fantacalcio perché era un suo grande estimatore e che un giorno sarebbe venuto a giocare a Napoli. La profezia si è avverata», racconta ancora Giuffredi.
RAGIONIERE POCO SOCIAL
E Napoli l'ha cominciata a conoscere ancora meglio grazie ad Alfredo Donnarumma, suo compagno di squadra due anni fa ad Empoli, il centravanti di Torre Annunziata capocannoniere l'anno scorso in B a Brescia: una città che l'ha conquistato per la sua bellezza, quest'estate si è diplomato ragioniere da privatista proprio a Napoli. Un ragazzo all'antica con i valori che gli sono stati trasmessi dalla famiglia, e ama le cose semplici. Gioca senza esagerare alla playstation, preferendo guardare un film alla tv o quando può andare al cinema. E Giovanni è poco social: li usa pochissimo ed è soprattutto una persona dell'entourage del suo procuratore che gli cura il profilo personale. Quest'estate il passaggio al Napoli. «Quando gli ho detto a sorpresa che era vicinissimo al Napoli quasi non ci credeva», racconta. Invece è realtà: Di Lorenzo se la sta gustando in pieno e vuole diventare ancora più grande insieme al Napoli.
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