Fair play finanziario, affondo di AdL:
«Metà serie A dovrebbe chiudere»

Fair play finanziario, affondo di AdL: «Metà serie A dovrebbe chiudere»
di Bruno Majorano
Martedì 11 Dicembre 2018, 08:55 - Ultimo agg. 09:36
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Il passaggio agli ottavi di Champions vale eccome. Non soltanto economicamente, ma anche per quello che gira attorno al Napoli. Lo sa bene Aurelio De Laurentiis che quest’anno è stato il 12esimo uomo in campo per gli azzurri. In Champions il Napoli può contare sempre sul suo supporto fisico. Nelle tre gare europee stagionali, infatti, il patron azzurro ha sempre fatto sentire la sua presenza. Anche ieri ha accompagnato la squadra nella trasferta inglese in casa del Liverpool in quella che sarà una gara senza domani per il suo Napoli. «Giocare con squadre così blasonate e forti che giocano un calcio spettacolare è bellissimo». 
 

E a questo punto non poteva mancare anche una stoccata al campionato italiano. «La nostra è una serie A così squilibrata con squadre già retrocesse, altre che pensano solo al salvadanaio per salvare la categoria, ed è sbagliato. Bisognerebbe cambiare le cose da ogni punto di vista e accontentare la maggior parte dei tifosi». 

Occasione buona per dare un colpo anche alla questione Fair play finanziario. «Non viene applicato. Altrimenti metà delle squadre di serie A dovrebbero chiudere, poi l’Uefa fa quel che può». Insomma, quasi non si vuol pensare a quanto possa accadere oggi in contemporanea sul campo di Belgrado tra Stella Rossa e Psg, perché l’approdo ottavi potrebbe passare anche da quella partita lì.
 
Ma l’obiettivo attuale è sempre quello di passare il turno e approdare agli ottavi di finale. Da primo o da secondo sembra quasi che non faccia differenza (l’ultima volta pur vincendo il girone agli azzurri toccò in sorte il Real Madrid), perché alla domanda diretta il presidente risponde con un sorriso. «Ancelotti è l’uomo della corretta misura, quello che dice lui ci lascia tranquilli e sereni». È sorridente De Laurentiis sul prato di Anfield mentre la squadra svolge la rifinitura sul campo che oggi sarà teatro dell’ultimo atto della fase a gironi di Champions. «Otto anni fa eravamo qui con un Napoli cazzuto, che arrivò poi secondo in campionato e uscì dall’Europa per inesperienza. Da nove anni giochiamo le coppe europee e ci divertiamo, speriamo di dare un senso al nostro percorso. Credo che una affermazione internazionale ci darebbe credito e lo darebbe anche ai 40 milioni di tifosi napoletani in giro per il mondo che non sempre possono seguirci allo stadio», dice ancora il presidente del Napoli. 

Le carezze per il suo allenatore non mancano mai. «Ancelotti sta facendo giocare tutti, ma è una persona responsabile e che non deve dimostrare niente a nessuno», ha aggiunto De Laurentiis. «Ha vinto di tutto e di più, con calma e con esperienza mette i giocatori a proprio agio. Il passaggio del turno vale tanto per la squadra, non solo dal punto di vista economico, altrimenti non saremmo qui». Quelli del presidente sono gli occhi della tigre, perché vedere il suo Napoli guidare il girone più difficile di questa edizione di Champions è una cosa che lo rende orgoglioso prima di tutto. Lui per l’Europa ha sempre avuto un certo debole, tanto più per quella che porta alla conquista della coppa dalle grandi orecchie.
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