Koulibaly: «Fuori dallo spogliatoio
chi non crede nello scudetto»

Koulibaly: «Fuori dallo spogliatoio chi non crede nello scudetto»
di Pino Taormina
Lunedì 12 Marzo 2018, 08:31 - Ultimo agg. 09:30
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Nessuno pensa che sia finita qui. Nessuno pensa che questa sia la resa. No, la Juve si è portata in avanti ma la corsa è ancora lunga. Reina è quello che per primo parla alla squadra. Poche parole, urlate. Ci sono tutti ad ascoltare: «Non voglio vedere facce tristi, la corsa per lo scudetto è ancora lunga». Il ventre di San Siro ribolle di rabbia: nello spogliatoio azzurro le facce dei calciatori sono rivolte verso il basso. Capo chino, l’amarezza è grande: il ds Giuntoli è assieme a tutti, scuote a uno a uno i calciatori che scendono la rampa che dal prato li riporta alle docce. I tifosi continuano a cantare a squarciagola. «Loro ci credono, crediamo sempre pure noi». Non c’è De Laurentiis, non c’è neanche stavolta. Ha deciso di non seguire la squadra neppure in questa notte che ha tanto il sapore del crocevia della stagione. Non avrebbe parlato ai giocatori, né prima né dopo. In nessun caso. Non fa parte del suo modo di vivere il ruolo di presidente. Ma stare qui, con la squadra, avrebbe potuto forse avere un significato differente.

«Chi non ci crede non starà nel nostro spogliatoio perché la strada è lunga. Siamo lontani dalla fine della stagione dobbiamo andare avanti senza paura, pensando solo a quello che dobbiamo fare», ha aggiunto Koulibaly a fine partita. 
Gli esami non finiranno mai. Ora ci sono due mesi e pochi giorni di sessioni, per l’esattezza. Da oggi fino al 20 maggio per l’esattezza. E le domande degli esaminatori verteranno sulle dieci partite di campionato che rimangono. Non c’è bisogno di strigliate e infatti nessuno alza la voce tra gli azzurri. Koulibaly fa subito quadrato: «Non mi pare che sia stata una prestazione negativa contro l’Inter: sapevamo di dover vincere per mantenere il passo della Juventus e non ci siamo riusciti anche perché non è semplice fare punti a San Siro contro l’Inter. Per lo scudetto noi ci siamo ancora, il discorso è aperto e nessuno pensa che dobbiamo adesso accontentarci del secondo posto». Il difensore senegalese, non proprio tra i migliori nella notte milanese, ha il volto sereno di chi è sicuro che nessuno ha alzato bandiera bianca. «Non dobbiamo avere rimorsi per questa partita con l’Inter, noi abbiamo giocato dal primo all’ultimo minuto per vincere. Purtroppo non siamo stati fortunati. Alla Juventus non dobbiamo pensare, inutile guardare quello che fanno loro: pensiamo solo a noi stessi, a quello che abbiamo fatto fino ad adesso e a quello che dobbiamo fare ancora. C’è il Genoa domenica ed è l’occasione migliore per poter tornare a conquistare i tre punti dopo la Roma e l’Inter». Ovvio, soddisfatto non lo è. Non può esserlo. E guai se lo fosse nella domenica dove il Napoli perde la testa che deteneva dalla 17esima giornata. «Ma noi sapevamo che non potevamo vincerle tutte. Non sarebbe stato possibile. Ma noi ci crediamo ancora allo scudetto». Già, sarà la parola d’ordine della settimana che inizia oggi. Ed è giusto così. Trenta punti in palio e uno scontro diretto che attende gli azzurri allo Juventus Stadium. «Siamo convinti di avere ancora della chance. Ma quello che conta è continuare a fare le stesse prestazioni di ieri sera contro l’Inter», conclude Koulibaly.
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