Napoli, arriva Insigne a Dimaro:
«Lo amiamo, ma ora diventi leader»

Napoli, arriva Insigne a Dimaro: «Lo amiamo, ma ora diventi leader»
di Roberto Ventre
Sabato 13 Luglio 2019, 07:39
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Inviato a Dimaro-Folgarida

Insigne arriva oggi in ritiro e comincia la sua ottava stagione in maglia azzurra con tante aspettative da parte di tecnico, società e tifosi. Dopo l'affondo di Ancelotti nei suoi confronti in conferenza stampa: («Mi aspetto da lui atteggiamenti e comportamenti da capitano»), ieri è arrivata la bacchettata del presidente De Laurentiis. «È un uomo, credo lo abbia capito: non può più comportarsi in modo infantile. Capisco che in passato preferisse giocare in un certo modo e che non gli andassero bene certe cose. Ora deve mettersi a disposizione di un allenatore che ha dalla sua una grande esperienza e una grande onestà intellettuale», ha detto il presidente in un'intervista a Sky ma dopo il bastone ha usato la carota per il capitano azzurro. «Napoli è casa sua: siamo felici di accoglierlo e a spronarlo per dare il massimo. Ha avuto stagioni felici, altre volte è stato scontento e ha reso di meno. Spero che sia l'annata della sua totale e straordinaria riconferma. Vorrei rivedere l'Insigne che ho visto in Nazionale».
Insigne fa parte del progetto Napoli, resta in maglia azzurra, anche se il suo futuro non è ancora deciso al 100% perché se arrivasse qualche offerta adeguata alla sua valutazione (80 milioni) potrebbe aprirsi un discorso legato alla sua cessione. Ipotesi che i tifosi qui in Trentino allontanano, anche se qualcuno preferirebbe scambiarlo con qualche attaccante ancora più forte. Tanti vogliono ancora vederlo in maglia azzurra, aspettandosi però anche un passo avanti come leader della squadra.

 

«IL NOSTRO TOTTI»
«Sono contento che arrivi Insigne qui in ritiro, spero di farmi una foto con lui. È il nostro capitano: non lo sacrificherei sul mercato, lui è il Napoli, una bandiera, deve essere il nostro Totti», Salvatore Caruso, 22 anni, che vive in Germania a Stoccarda è qui in vacanza con il papà Domenico, la mamma Maria e la sorella Francesca. Dichiarazione forte per la sua permanenza a tutti i costi è quella di Michele Vivese, napoletano che vive a Roma. «Sono totalmente pro-Insigne e sono contro chi lo fischia. È tra i migliori talenti in Italia e in Europa e va sostenuto. Lo accoglierò a braccia aperte». Parere molto simile di Nello Limmatola, un tifoso di Cicciano trasferitosi a Roma da trent'anni. «Voglio che resti. È un patrimonio del Napoli, un tifoso e un grande talento». Altro attestato di grande stima arriva da Raffaele Buono, di Ercolano: «Insigne è il nostro simbolo, la fascia è sua. Non lo scambierei con Icardi, anzi non lo scambierei con nessuno perché è un talento ed è napoletano». Sull'importanza della sua napoletanità si sofferma anche Ciro Fierro di Poggioreale. «Il talento più forte che ci sia in Italia: deve restare assolutamente anche perché avere un napoletano in squadra è molto importante».
«DIVENTI PIÙ LEADER»
Tanti altri tifosi vogliono che resti a Napoli ma gli chiedono oltre che buone prestazioni dal punto di vista tecnico uno scatto in avanti anche come personalità. «Vorrei che restasse- dice Gennaro Sicignano, tifoso di un gruppo di Sant'Antonio Abate- ma vorrei che oltre ad esprimere le sue qualità diventasse più un leader». Sulla stessa lunghezza d'onda Ugo Paternuosto, di Castellammare di Stabia, da quarant'anni a Milano. «Deve restare ma crederci fino in fondo. L'anno scorso in determinati momenti della stagione da parte sua si è percepita fragilità, invece deve prendersi la squadra sulle spalle». Pensiero esplicito in tal senso anche di Lucio Cosentino, che abita al Centro Direzionale. «Con Icardi non lo scambierei mai e penso che se arrivasse James insieme formeranno una grande coppia. Ma mi aspetto da lui che ora si mostrerà più forte anche caratterialmente». Vincenzo Palmieri di San Marzano sul Sarno, residente a Roma, lo vuole rivedere al cento per cento. «Voglio che resti ma deve farlo con piena convizione pensando solo al Napoli e non al fatto che per lui possa esserci qualche altra squadra». C'è che si attende dall'attaccante di Frattamaggiore un miglioramento come prestazioni sul campo. «Deve restare - dice Raffaele Mercurio di Sant'Antono Abate - la sua fantasia può essere molto utile, però mi attendo che questo per lui diventi l'anno della consacrazione con il Napoli». Lo pensa anche Antimo Di Donato di Sant'Antimo che vive a Milano. «Non lo cambierei però auspico da lui una maggiore personalità in campo. Può sfruttare il fattore Ancelotti che con la sua esperienza potrà aiutarlo tantissimo». Vota per la sua permanenza ma ha qualche dubbio sulla sua efficacia nel sistema di gioco di Ancelotti, invece, Walter Branno, napoletano che vive a Modena. «Con Sarri nel 4-3-3- faceva la differenza, deve ancora acquistare fiducia nella nuova posizione».
«MEGLIO ALTROVE»
Tra i tifosi azzurri qui in Trentino c'è anche chi invece preferirebbe andasse via. «E' un buon giocatore ma io punterei su altri in attacco. Per me è sacrificabile, nel suo ruolo vedrei meglio uno come Lozano», dice Domenico Elefante di Sant'Antonio Abate. «Meglio altrove -dice Aniello Calabrese di Castellammare di Stabia. Potrebbe esprimere meglio il suo talento all'estero, soprattutto in Premier League dove non avvertirebbe la pressione di dover portare da napoletano la fascia di capitano della squadra azzurra».
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