Napoli, la black list di De Laurentiis:
in uscita Diawara, Verdi e Ounas

Napoli, la black list di De Laurentiis: in uscita Diawara, Verdi e Ounas
di Pino Taormina
Lunedì 25 Marzo 2019, 07:00
3 Minuti di Lettura
Mancano solo le bacchettate sulle dita e le ginocchia sui ceci. Per il resto la ramanzina a quei giovani su cui ha investito tanto e che lo hanno decisamente deluso arriva nel giorno meno prevedibile. «È stato un anno dove abbiamo, grazie ad Ancelotti, sperimentato tutte le potenzialità di tutti i giocatori che avevamo a disposizione e quindi abbiamo anche fatto tesoro di chi è più corretto per un gioco ancelottiano e chi invece, pur essendo un grandissimo campione di grandi prospettive, forse è meglio che giochi da qualche altra parte». Aurelio De Laurentiis ne parla a malincuore, ai margini dell'incontro in Figc con la delegazione del calcio cinese. Ma lo fa. Alla sua maniera. Senza elencare il nome degli epurati, ma basta vedere quelli che hanno giocato meno per capire con chi ce l'ha.
 
Sì, era certo De Laurentiis che Diawara avrebbe potuto dare di più. E sperava anche che lo stesso Ounas fosse più funzionale e continuo. Ma probabilmente la vera delusione è Verdi. Doveva essere la ciambella di salvataggio del mercato di gennaio del 2018, rinviò il passaggio all'estate ma Carlo non lo ha mai preso in considerazione. E l'ex Bologna è costato oltre 22 milioni di euro. Non proprio spiccioli. Non solo loro tre, però: è chiaro che Hysaj ha dimostrato che nel contesto sarriano era un terzino, al di fuori di quella organizzazione è un altro calciatore. E lo stesso Mario Rui non ha mai davvero esaltato il tecnico azzurro. «Il bilancio per il Napoli in questa stagione, ripeto ancora, è positivissimo perché con un cambio di allenatore si cambia mentalità di gioco». Tradotto, non potevo aspettarmi di più. Dunque, Carlo ha rispettato i piani estivi: qualificazione Champions ampiamente raggiunta in anticipo, avanti in Europa e tentativo di valorizzazione della rosa. Quest'ultimo punto, per inciso, proprio alla base della rottura con Sarri che aveva puntato sul gruppo dei cosiddetti «titolarissimi», senza mai dare chance alle seconde linee. Con Carlo, invece, non è andata così. Ma per alcuni, è scattata lo stesso la bocciatura. Andranno via. Il mercato di giugno sarà pieno zeppo di addii. Senza dimenticare il rischio di veder partire uno tra Allan, Insigne e Koulibaly. Corteggiati da mezza Europa.

Aurelio De Laurentiis prende parte al vertice tra Figc e delegazione cinese a via Allegri anche perché il Napoli è tra le squadre più amate nel Paese della Grande Muraglia Ad accoglierlo, tra gli altri, il numero uno della Figc Gabriele Gravina, il vicepresidente vicario Cosimo Sibilia e il dg Marco Brunelli. Si sa, d'altronde, che De Laurentiis ha da tempo mirato alla Cina per espandere il brand Napoli: l'anno scorso, in occasione del varo dell'anno del Gallo, per Napoli-Palermo decise di far indossare un patch commemorativo. Ed è da due anni presente nei canali social media Weibo e WeChat. Dalla via della seta alla via del pallone, tra Italia e Cina la strada è tracciata anche nel calcio con il memorandum d'intesa dove si pensa a qualche gara da esportare lì. Non serie A, il regolamento Fifa non lo prevede, magari un turno di Coppa Italia. «Io ho sempre immaginato che il periodo estivo servisse per mettere carburante nel calciatori e non il circo, ho sempre rifiutato introiti importanti, o si fa il circo e ci si prepara per il prossimo campionato» , spiega ancora De Laurentiis.

De Laurentiis va già oltre. Il presidente del Napoli non gradisce l'idea di una partita di Serie A da disputare in Oriente: Io approfitterei del break di agosto per fare qualche assaggio di qualche partita importante del nostro campionato in giro per l'Europa. Se ci potessimo far dare un bellissimo stadio a Parigi, a Londra, Berlino, Madrid o Barcellona, perché non cominciare lì il nostro campionato?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA