Napoli, l'infortunio di Milik:
«Più complicato dell'anno scorso»

Napoli, l'infortunio di Milik: «Più complicato dell'anno scorso»
di Pino Taormina
Martedì 26 Settembre 2017, 13:43
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Arek sorride di un sorriso triste al saluto di un infermiere, steso sul lettino in attesa dell'intervento chirurgico. Ha sorriso poco prima anche al telefono, quando Sarri ha chiamato il suo agente David Przemyslaw Pantak e se l'è fatto passare per rassicurarlo. E nelle ultime 24 ore non si è mai fatto prendere dalla sconforto quando i compagni, quasi in pellegrinaggio, lo hanno contattato con sms e telefonate.

La gamba destra distesa, il ginocchio fasciato. Ha dormito poco, tra domenica e lunedì. Al risveglio, nella stanza 206 della clinica romana Villa Stuart, si è illuso che era solo un sogno: invece no, purtroppo l'incubo è reale. L'incubo è quel ginocchio che gli fa vedere le stelle, è quel legamento crociato anteriore lesionato che deve essere operato. Per rivederlo in campo ci vorranno almeno cinque mesi. «Ma stai tranquillo, tornerai un'altra volta forte», ha promesso il professor Mariani a Milik subito prima di operarlo. Allora Arek ha guardato con sollievo il chirurgo e gli ha detto che sì, poteva pure procedere all'intervento. Senza perdere tempo.
 


Con passo svelto, la cartella degli esami del polacco sotto il braccio, Mariani verso le 10,30 non ha mai avuto dubbi sull'esigenza di dover nuovamente mettere sotto i ferri l'attaccante del Napoli. Praticamente un anno dopo l'altra operazione, all'altro ginocchio, quello sinistro. Lo sapeva già da domenica mattina, quando la risonanza magnetica fatta alla clinica Pineta Mare dal dott. De Nicola e dal dott. Falco aveva rivelato la lesione al crociato.
«È stato un infortunio più complicato di quello dell'anno scorso, perché questa volta oltre al crociato c'è stato anche l'interessamento di altre strutture (pure un menisco, ndr): sotto il profilo chirurgico è andato però tutto alla perfezione», spiega Mariani verso le 13, al termine di un intervento durato poco meno di tre quarti d'ora, dalla 11,40 alle 12,25, anestesia compresa. Stavolta la rottura del crociato del ginocchio destro era completa, non come dodici mesi fa quando la lesione del legamento del ginocchio sinistro era stata parziale. In pratica, esattamente la stessa diagnosi dell'infortunio di Lorenzo Insigne il 10 novembre del 2014.

Una maledizione, una macumba, un segno del destino cattivo. E per Milik ricomincia il calvario. E adesso chissà per quanto ne avrà. Certo, già ieri pomeriggio, secondo un copione consolidato, il polacco ha subito iniziato la riabilitazione. Pochi passi fatti con dolcezza, lungo la corsia della clinica. Anche stamane farà altre piccoli esercizi. E la stessa cosa succederà anche domani: Arek tornerà a casa soltanto giovedì pomeriggio.
Peccato davvero, non gliene va bene una alla giovane stella polacca. Steso da cinismo del destino. Dovrà ricominciare un'altra volta da zero. Al suo fianco, fin da domenica sera la fidanzata Jessica: era a Milano per una serie di eventi legati alla moda, ma appena ha saputo dell'infortunio è rientrato in tutta fretta. Jessica si è anche resa protagonista di una curiosa iniziativa: si è fatta fotografare con un cartello «StayStrongAro» (ovvero «sii forte») invitando tutt i fans del polacco a postare la foto sui propri profili social. In più di un migliaio hanno raccolto l'invito. E Milik, in serata mostra di aver gradito: «Grazie a tutti per i vostri messaggi, significano molto per me. Ora sono concentrato sul mio ritorno, tenete le dita incrociate».

È stata Jessica, per tutta la giornata a filtrare le telefonate. C'era anche il fratellino del calciatore polacco. Da Castel Volturno hanno chiamato praticamente tutti tant'è che per ringraziarli pubblicamente Milik ha fatto una foto in cui ha inserito i saluti social di Allan, Reina e altri ancora: «Grazie amici». Poi, dopo l'allenamento pomeridiano, tutto lo staff ha postato un video: «Ti aspettiamo presto». Anche molti compagni della sua nazionale lo hanno tempestato di messaggi. «Ti aspettiamo al Mondiale in Russia», l'augurio. E da Los Angeles ha voluto parlare con Arek in mattinata anche il presidente De Laurentiis, dopo che anche domenica aveva voluto far sentire il suo affetto. Commovente anche il post di Florenzi, appena uscito dal tunnel. «Ci vedremo al San Paolo e ci scambieremo la maglia. Fieri della nostra forza e più forti del nostro destino». Il responsabile dello staff sanitario del Napoli, Alfonso De Nicola, è stato al suo fianco fin da sabato sera: ha provato a rincuorarlo, a non farlo precipitare subito nella paura. Anche domenica ha solo lasciato presagire l'imminenza di un nuovo intervento chirurgico proprio per non metterlo in ansia. L'aspetto mentale con cui si affrontano certi momenti è fondamentali: ed è chiaro che l'attaccante ha il morale sotto i tacchi. Forte dell'esperienza dell'anno scorso ha già iniziato a ipotizzare il percorso di rientro, abbozzando persino una tabella degli esercizi da fare nelle prossime settimane.
 
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