Younes, Ghoulam e Hysaj:
gli oggetti misteriosi del Napoli

Younes, Ghoulam e Hysaj: gli oggetti misteriosi del Napoli
di Bruno Majorano
Lunedì 21 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 08:59
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Le mani nei capelli e il corpo interamente appoggiato sulle ginocchia: quando una foto può raccontare tutto del momento di Amin Younes. Il tedesco, che Ancelotti ha schierato dal primo minuto sabato pomeriggio contro il Verona al San Paolo, non ha saputo cogliere l'occasione concessa dall'allenatore, anzi. Poco più di un'ora per convincere Carletto a cambiare idea e a tirarlo fuori. Troppo spaesato lì sulla sinistra, troppo leggero per i duelli con i rudi difensori di Juric, troppo fumoso per un calcio concreto come quello che richiede l'allenatore del Napoli. Morale della favola quella ricerca insistita della giocata, alla lunga ha stancato.
 
In estate aveva deciso di mettere la testa a posto. Perché dopo un anno passato più in infermeria che in campo, Ancelotti aveva fatto capire a Younes che il suo futuro poteva essere scritto a Napoli. E allora il tedesco si è messo sotto, si è messo a studiare gli schemi dell'allenatore con la volontà ferma di scalare le gerarchie e conquistare un posto da titolare. Detto, ma non fatto, perché dall'inizio della stagione non ha messo insieme nemmeno 90' in due gare. Appena uno spezzone minimo (10 minuti) nel finale contro la Sampdoria e poi l'occasione mancata sabato contro il Verona. Una prestazione decisamente insufficiente per l'esterno tedesco che dopo aver superato il calvario degli infortuni della passata stagione si è detto pronto ad affrontare la sfida Napoli. Ad oggi, però, le sue restano solo parole, perché di fatti non se ne sono visti. D'altra parte lo stesso Ancelotti lo sta utilizzando col contagocce, consapevole probabilmente della sua incapacità di incidere nel sistema di gioco.

Ma quella di Younes non è l'unica ombra in questo inizio di stagione per il Napoli perché Ancelotti deve fare i conti anche con la luna decisamente storta di Ghoulam. Quella dell'algerino è una storia non troppo diversa rispetto a quella di Younes, perché anche lui viene da un periodo tormentato a causa dei tanti (troppi) infortuni, e questa doveva essere la stagione del riscatto. Per questo il Napoli lo ha confermato e lo stesso Carletto gli ha più volte dato fiducia lì a sinistra. Ma niente, al momento il terzino è solo lontano parente di quel rullo compressore che in passato ha messo a ferro e fuoco la fascia sinistra. Ecco perché partita dopo partita è anche scivolato fuori dalle rotazioni azzurre, al punto tale che Ancelotti ha preferito adattare Di Lorenzo a sinistra piuttosto che dare fiducia all'algerino. Discorso a parte merita Hysaj che prima dell'estate era già con la valigia pronta per lasciare Napoli, ma in assenza di offerte ritenute consone, è rimasto alla corte di Ancelotti. Nemmeno lui, però, è riuscito fin qui ad incidere e l'allenatore ne ha fatto un utilizzo davvero molto ma molto parco. E pensare che proprio Hysaj potrebbe essere l'uomo perfetto per le idee dell'allenatore del Napoli a cui tanto piacciono i giocatori duttili come Elseid, terzino capace di giocare sia a destra che a sinistra nella difesa a quattro.
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