Napoli, patto De Laurentiis-Sarri
ma slitta la firma sul contratto

Napoli, patto De Laurentiis-Sarri ma slitta la firma sul contratto
di Pino Taormina
Venerdì 23 Marzo 2018, 10:08
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E alla fine il cheek to cheek tanto atteso tra il presidente e il suo allenatore è arrivato. Erano al telefono, ma era come se fossero vicini, a contatto di guancia. E magari alla fine si sono pure visti, per un saluto, visto che uno era all'hotel Vesuvio, nel suo quartier generale, e l'altro con il suo agente a Varcaturo. In ogni caso la chiacchierata è stata lunga, molto lunga. E si è parlato di tutto: di strategie, di mercato, di cessioni da scongiurare e del progetto da portare avanti. E ovviamente si è parlato del futuro assieme. E di un nuovo contratto che Sarri si aspetta venga ritoccato. Esattamente come nell'estate di due anni fa, quando voleva rimuovere le clausole annuali e vedersi aumentato l'ingaggio iniziale pattuito. E che sarà oggetto del prossimo incontro, magari solo tra l'ad Chiavelli e l'agente Pellegrini. Una lunga chiacchierata, a testimonianza di un idillio ritrovato da tempo. E che già nel pranzo di Figline, a gennaio, era stato suggellato.

De Laurentiis e Sarri a colloquio per almeno un'ora, quindi. Il patron non intende lasciare andare via quella che ritiene una sua creatura, ovvero l'allenatore che lui ha pescato a Empoli e che ha portato al soglio delle big d'Europa quasi dal nulla, quando il patron azzurro ha deciso che bisognava invertire davvero la tendenza dopo l'addio di Benitez.

Ora è nata una stella. E quella stella è Sarri. Dopo la lunga chiacchierata, le carte sono in tavola, ormai scoperte: le parole sono state proficue per fissare con forza e definitivamente i rispettivi paletti. Non era questo l'appuntamento per dirsi «sì» oppure «addio» ma era necessario, approfittando della sosta, capire se le posizioni era lontane. O peggio, lontanissime. La risposta è no. Sarri ha voluto rassicurare che del suo futuro comincerà a pensare solo quando il campionato sarà finito. Ma quello che conta è che ha spiegato di non avere nessun tipo di offerta da parte di altri club. Né dall'estero né dall'Italia. Bugia? Magari sì, perché Tottenham, Chelsea, Psg lo hanno inserito nel casting per la panchina. E sono pronti a sommergerlo di euro. Ma che importa, magari davvero Sarri non ne sa nulla.
 
De Laurentiis e Sarri vogliono proseguire con il ciclo iniziato nel 2015, magari aprendone uno nuovo che possa portare il Napoli ad essere anche più ambizioso in Champions League. Perché di questo si è parlato: come essere competitivi in Italia e poter sognare anche in Europa. Va bene la rosa giovane, ma Sarri vuole elementi nuovi già pronti e con ampio respiro internazionale. E De Laurentiis pretende molto di più in Champions, non solo una dignitosa partecipazione alla fase a gironi che è già assicurata per la prossima stagione.

Insomma, tra i due, solo parole rassicuranti. Anche perché il presidente è entusiasta del cammino in campionato del suo Napoli e della corsa verso lo scudetto. Il nuovo ciclo passa anche per la conferma del ds Giuntoli, il cui contratto scade nel giugno del 2019. Ma passa anche sul nuovo accordo economico: Sarri e il suo agente Alessandro Pellegrini, vogliono un ingaggio da top, 3-4 milioni. De Laurentiis può anche decidere di non accontentarli: d'altronde, a meno che non arrivi qualcuno disposto a pagare la clausola da 8 milioni entro il 31 maggio, ha tra le sue mani un accordo valido fino al 2020. Ma De Laurentiis non vuole un Sarri scontento. Anche perché è difficile poter costringere un allenatore a restare controvoglia. De Laurentiis è da ieri di nuovo a Roma ed è stata una giornata all'insegna del Napoli, con contatti continui anche con il ds Giuntoli. Il piano Napoli non ammette deroghe, non ci saranno passi più lunghi della gamba a livello economico, ma allo stesso tempo verrà garantita la crescita generale della rosa. E De Laurentiis è convinto sul serio che dopo Sarri ci sarà... Sarri. Forse più dello stesso Sarri. Tant'è che non ha mai avviato un vero e proprio casting per il suo successore. D'altronde, l'erede di Rafa Benitez venne scelto dopo un Empoli-Napoli in cui l'Empoli diede una lezione di gioco agli azzurri. E quest'anno, non c'è traccia di tecnici avversari che abbiano messo in ginocchio la macchina perfetta di Sarri.
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