Reina condanna il Napoli a Charkiv,
Mertens entra e dà la scossa

Reina condanna il Napoli a Charkiv, Mertens entra e dà la scossa
di Mimmo Carratelli
Giovedì 14 Settembre 2017, 08:22 - Ultimo agg. 10:06
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4,5 REINA
Prende il gol di Taison nell’angolino basso sulla sua sinistra, salva il raddoppio degli ucraini opponendosi allo stesso Taison cinque minuti dopo. Nella ripresa, l’uscita a vuoto sul cross di Stepanenko regala il gol a Ferreyra spianando la vittoria dello Shakhtar. Errore decisivo che segna il match. Poi una buona parata su Fred e il palo lo salva nel finale dal colpo di testa di Ferreyra (83’).
 
4,5 HYSAJ
Affronta Bernard, uno dei cinque brasiliani dello Shakhtar, ed è un compito duro. L’esterno parte da lontano e lo impegna in velocità. Si batte come può. Poi, con l’ingresso di Allan, più protetto, migliora, ma non entra mai veramente in partita.  Gara modesta, frenato in difesa e anche lui coinvolto in tocchi sbagliati sotto la pressione ucraina veemente che per 70’ non ha dato respiro al Napoli.
 
6 ALBIOL
Non ha grossi problemi contro Ferreyra. Sfiora il gol di testa sul corner di Callejon, alto (28’). Padroneggia la sua zona ed è sempre tempestivo, l’unico dei difensori azzurri che non si fa pendere dall’ansia, non entra mai duro, gioca un calcio pulito ed essenziale. Uno dei pochi a salvarsi in una serata in cui il Napoli ha subito e sofferto, venendo fuori solo nel finale con l’ingresso (tardivo) di Mertens.
 
5,5 KOULIBALY
In difficoltà su Marlos, spesso ricorre al fallo per fermare il brasiliano, attore di primo piano (Marlos Brando). Partita di grande lotta, sacrificio, impegno. Fa valere la sua fisicità, ma deve esprimerla al massimo per cavarsela con entrate talvolta pesanti, fuori tempo, alla disperata. Nel finale si tranquillizza, gioca meglio. Ma è anche vero che la difesa azzurra è stata poco protetta (ci voleva Allan dall’inizio).
 
7 GHOULAM
Le discese del terzino Srna non gli impediscono di distendersi e andare ripetutamente al cross. Con una lunga rimessa laterale mette Milik davanti al portiere (26’). Su un cross, Ordets sfiora l’autogol (36’). E’ l’azzurro che sta meglio e, per tutta la partita, aggredisce, corre e porta palla avanti.  Nel primo tempo, è l’unico a salvarsi dal naufragio generale. Spinge sino all’ultimissimo minuto. Da elogiare.

4,5 ZIELINSKI
Gira a vuoto nel primo tempo contro il regista ucraino Stepanenko. Ma è suo il primo tiro in porta (37’). L’unico lampo, ma non proprio un fulmine. Non trova mai la posizione, né carne (offensiva), né pesce (fase difensiva). Lo Shakhtar ruba l’iniziativa al Napoli e l’intento azzurro di giocare una partita d’attacco fallisce. Sostituito al 66’.
 
4 DIAWARA
Giocato e rigiocato da Taison che non è Mike. Il brasiliano va anche in gol. C’è un vuoto a centrocampo. Il ragazzo della Guinea comincia proprio con un errore dando palla a Taison che imposta il veloce attacco degli ucraini. Fatica a riprendersi, sempre superato. Non trova la posizione, si smarrisce. Riemerge nel finale, ma è stata proprio una brutta gara.
 
4,5 HAMSIK
Ingabbiato. E il piccolo Fred (1,69) gli sfugge in continuazione nel ballo di Ginger e Fred. Gran colpo di testa in volo sul cross di Callejon (48’ fuori). Ma è una gara ancora grigia con errori tecnici inspiegabili, però sempre marcatissimo. Cerca inutilmente la profondità. Impreciso ancora nei passaggi. Esce dopo un’ora di gioco (entra Mertens).
 
6 CALLEJON
Primo tempo in ombra. Il Napoli, preso in velocità dallo Shakhtar, non riesce a fare il suo solito gioco vedendo raramente la palla. Buoni cross da destra, ma sulla fascia mancano le sovrapposizioni di Hysaj molto impegnato in fase difensiva. Meglio nella ripresa col Napoli che migliora e si butta in avanti. Pyatov gli nega il gol del pareggio (87’).
 
5,5 MILIK
Più fisicità al centro dell’attacco (1,87), ma deve vedersela con Ordets (1,94). Non la spunta. Resta in campo anche con l’ingresso di Mertens e si riscatta col calcio di rigore che accorcia le distanze. Tiro forte e preciso dal dischetto. Non ha avuto molti palloni da giocare,ma non se li è neanche andati a cercare. E’ un centravanti-boa. Questo è.
 
6,5 INSIGNE
L’unico tiro pericoloso del primo tempo è il suo classico “a giro” che Pyatov devia in corner con una mano distendendosi in volo. Con l’ingresso di Mertens, retrocede a metà campo e diventa il miglior suggeritore azzurro mettendo Milik davanti alla porta di Pyatov (84’ alto). Risale dall’ombra del primo tempo, finisce sulle gambe. 
 
7 MERTENS
Entra per Hamsik (60’) ed è subito vivace, immediatamente al tiro (61’ centrale, parato). Cambia la partita, ma troppo tardi. S’era sullo 0-2. Col piccolo belga, l’attacco del Napoli va su di giri. Gioca alle spalle di Milik. Guadagna il calcio di rigore per fallo di Stepanengo. In continuo movimento, con grinta, con voglia di riscattare il match.
 
6 ALLAN
Sostituisce Zielinski (66’) quando ormai il centrocampo ucraino ha deciso la partita. La sua assenza dal primo minuto s’è fatta sentire. E’ mancato il suo pressing a tutto campo, sono mancati i suoi contrasti, la sua voglia di lottare. Può fare poco a gara compromessa. Ma sostiene il finale del Napoli tutto avanti alla ricerca del pareggio.
 
4 SARRI
Formazione sbagliata. Mai rinunciare a Mertens e Allan. Le scelte iniziali di Milik e Zielinski non pagano. Contro il palleggio dei cinque brasiliani dello Shakhtar manca il pressing di Allan e il centravanti polacco è statico (Mertens sbuffa in panchina). Prima parte dominata dallo Shakhtar che fa il Napoli e il Napoli proprio non c’è. Nella ripresa, mentre il Napoli sembra riaversi, arriva il raddoppio ucraino. Prima sostituzione Mertens per Hamsik (60’). Poi anche Allan per Zielinski (66’). Corregge tardi i suoi errori. Con l’ingresso del belga, la squadra riprende coraggio, attacca, mette alle corde lo Shakhtar. Chissà perché ha voluto cambiare la squadra dei titolarissimi. Lo tradisce anche Diawara.
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