Abodi a Napoli, il consigliere Simeone: «Governo presenti un piano stadi»

La denuncia in vista di Napoli Capitale dello Sport 2026

Il Ministro Abodi con Manfredi
Il Ministro Abodi con Manfredi
di Luigi Roano
Mercoledì 14 Febbraio 2024, 15:00 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 07:27
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Nino Simeone consigliere comunale esponente del Psdi e presidente della Commissione infrastrutture sulla vicenda del Maradona, stadio non adatto ad ospitare glie europei di calcio del 2032 perché necessita di corposi investimenti ritiene che il Governo debba scendere in campo in maniera diretta e finanziare gli interventi . «Le dichiarazioni del Ministro per lo Sport Andrea Abodi - spiega Simeone - fanno riflettere, sia nella prospettiva di “Napoli Capitale dello Sport 2026”, sia per gli Europei 2032.

Dalle notizie in nostro possesso, nessuno stadio di calcio italiano, tranne quello di Torino, costruito pochi anni fa, sarebbe oggi nelle condizioni di poter ottemperare a tutte le direttive Uefa per ospitare incontri di calcio di Euro 2032.

Attualmente, infatti, molti stadi italiani ospitano gli incontri di Champions ed Europa League in deroga ai vari parametri Uefa».

Per Simeone le cose stanno così: «Auspico che il Governo presenti quanto prima il “Piano Stadi” che era stato annunciato dal Ministro Abodi, con lo stanziamento delle relative risorse economiche e non delle “garanzie”, che da sole non basterebbero per adeguare gli stadi a questi requisiti.

Ha ragione il Ministro quando dichiara che «...il 2026 è domani». Io, invece ritengo che sia già ieri.
È apprezzabile la volontà di incentivare gli investimenti privati per la costruzione di nuovi stadi, ma il tema che a noi Pubbliche Amministrazioni interessa, è, prima di tutto, tutelare un impianto sportivo polivalente come il Maradona, di proprietà comunale, all’interno del quale, ricordo al Ministro, alla Figc e soprattutto al Coni, vengono praticate anche altre discipline sportive e per il quale, in occasione delle Universiadi del 2019, sono già stati spesi circa 30 milioni di euro di soldi pubblici.

A prescindere da eventuali, futuri, interventi dei privati, abbiamo il dovere di valorizzare, potenziare e sviluppare il patrimonio immobiliare pubblico sportivo delle nostre città».

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