Il ritorno a Madrid dopo trent’anni
stavolta il Napoli vuole l’impresa

Il ritorno a Madrid dopo trent’anni stavolta il Napoli vuole l’impresa
di Francesco De Luca
Mercoledì 15 Febbraio 2017, 09:31 - Ultimo agg. 15:37
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Ci siamo, dal Bernabeu al San Paolo in tre settimane. Come quasi trent’anni fa, quando il grande Maradona non riuscì ad essere più grande del Real Madrid, che allora non aveva un fuoriclasse vincitore di quattro Palloni d’oro, Cristiano Ronaldo, l’alfiere dei Galacticos che stasera, sul loro campo, sfidano gli azzurri. Sono arrivati qui non per caso ma grazie al lavoro e a quei campioni che il presidente De Laurentiis ha saputo mettere a disposizione prima di Benitez e poi di Sarri, un grande artigiano che ha creato a Napoli una squadra ammirata dovunque, un vero capolavoro di tecnica.

Contro la squadra che ha vinto più Coppe dei Campioni-Champions League, il pronostico sembra segnato per il Napoli. Ma non lo è perché l’allenatore che mette piede per la prima volta al Bernabeu, là dove pochi anni fa poteva recarsi soltanto da turista, ha risorse che possono creare problemi anche a una squadra così titolata. Farà un certo effetto vedere Sarri stringere la mano a Zidane, che ha vinto tutto da calciatore e da allenatore: deve, e può, dimostrare di saperne più di Zizou sotto l’aspetto tattico, andando contro quel pronostico.
 


Ci saranno migliaia e migliaia di napoletani a incoraggiare la squadra ed è anche qui la differenza rispetto a quella partita dell’87, giocata nel Bernabeu deserto, dove non si ascoltò una sola voce di sostegno per Maradona e i suoi compagni né si vide sventolare una sola bandiera azzurra. Napoli è con il Napoli, convinta che quello di Madrid è il primo tempo della Partita e che il 7 marzo, a Fuorigrotta, Sarri e i suoi uomini avranno carte da giocarsi per scavalcare quest’ostacolo e presentarsi ai quarti di Champions. Per entrare nella storia.

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