Alessandro Renica, libero del Napoli che vinse scudetti e coppe dall'87 al '90, è un caro amico di Napoli e della squadra azzurra. Durante l'ultima stagione calcistica si è ritagliato il ruolo di acuto, spesso sferzante, opinionista televisivo difendendo con decisione le scelte di Gattuso. A Napoli il 58enne ex calciatore veronese, nato in Francia, ha ritrovato vecchi compagni e tra questi Antonio Carannante, 53 anni, napoletano di Bacoli, entrato nella storia del club azzurro perché è stato il più giovane calciatore della squadra ad esordire in A, poco più che sedicenne, nel marzo dell'82.
Renica e Carannante hanno lanciato il progetto di un camp estivo per giovani calciatori. A Feltre, in provincia di Belluno, organizzato con il supporto della locale società Juventina Mugnai. Cinque giorni di allenamenti e partite dal 22 al 26 giugno. Ma c'è anche altro, come si capisce dalla locandina che unisce le Dolomiti e il Vesuvio e da un post di Alessandro su Facebook: «Nelle Dolomiti c'è voglia di Vesuvio e il messaggio è chiaro: no al razzismo e stima ed ammirazione per il popolo napoletano».
Renica ha giocato a Napoli dal 1985 al 1991 (tormentati gli ultimi anni a causa di problemi fisici) e ha chiuso la carriera a Verona nel '93, dopo aver disputato una manciata di partite.
E così lo “Stage per giovani aspiranti” a Feltre, a 800 chilometri da Napoli, è l'occasione per far capire ai giovanissimi che nel calcio non ci sono soltanto tecnica e tattica ma anche rispetto per le altre squadre, le altre tifoserie e le altre città.